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Omicidio di Gabbo Sandri: nove anni a Spaccarotella

Confermata la condanna a 9 anni e 4 mesi per l'ex agente. Il padre del ragazzo ucciso: "Giustizia è stata fatta"

Andrea Turco
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La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 9 anni e quattro mesi di reclusione per l'ex agente della Polizia Stradale di Arezzo, Luigi Spaccarotella, per l'omicidio del tifoso della Lazio e Dj Gabriele Sandri, ucciso con un colpo di pistola l'11 novembre del 2007 nell'area di servizio autostradale Badia al Pino. La Corte di Cassazione ha quindi rigettato il ricorso, così come richiesto dal sostituto pg Francesco Iacoviello, presentato dai legali di Spaccarotella contro la sentenza emessa dalla Corte d'assise d'Appello di Firenze che ha riconosciuto l'omicidio volontario con dolo eventuale. Il padre di Gabriele - Alla lettura della sentenza Giorgio Sandri, padre di Gabriele, è scoppiato in lacrime. "Giustizia è fatta. E' la vittoria del popolo di Gabriele" ha detto Sandri. "E' una sentenza di diritto ed è una vittoria di tutti  -hanno affermato Giorgio e il figlio Cristiano Sandri- Giustizia è fatta anche se non è stato facile". Il padre di Gabriele Sandri ricorda quando in primo grado l'agente che sparò a suo figlio venne condannato ad una pena più lieve per omicidio colposo. "Si trattò di una sentenza raccapricciante -afferma ancora- ma non abbiamo mai smesso di avere fiducia nella giustizia. E la giustizia infine ha trionfato". Commozione in aula anche da parte dei tanti tifosi della Lazio amici di Gabriele. Spaccarotella verso il carcere - Luigi Spaccarotella tempo qualche ora, si costituirà all'autorità giudiziaria. "Affronterò la situazione da uomo", ha detto ad uno dei suoi legali, l'avvocato Federico Bagattini a pochi minuti dalla sentenza della Cassazione. Dal canto suo, il legale, racconta che l'agente della Polstrada sta vivendo queste ore "drammaticamente. Questione di ore - spiega - e le porte del carcere per  lui si apriranno". In ogni caso il difensore di Spaccarotella dice chiaramente che "tutte le decisioni devono essere rispettate.

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