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Rutelli ora trema: sul conto di Lusi altri 3 milioni di dubbi

Le indagini sull'ex tesoriere della Margherita: nel mirino un ammanco alla voce "accantonamento per rischi"

Giulio Bucchi
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La voce misteriosa è contenuta alla pagina 235 del supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale del 14 novembre 2008. È a quella pagina del bilancio 2007 di «Democrazia è libertà- La Margherita» che si è fissata l'attenzione dei finanzieri coordinati dalla procura della Repubblica di Roma nell'indagine su Luigi Lusi, senatore dimissionato dal Pd ed ex tesoriere della Margherita. È in quel prospetto di bilancio che si sta cercando una traccia che porti ai 13 milioni spariti dalle casse del partito guidato da Francesco Rutelli. La cifra su cui si sta indagando ammonta a 3 milioni e 382 mila euro, ed è appostata nel conto economico del partito fra gli oneri della gestione caratteristica sotto la voce «accantonamenti per rischi». La nota integrativa non motiva nulla di quella somma, e questa è già la prima anomalia. A quella voce non era stato appostato nulla negli anni precedenti, ed è la seconda anomalia. Anche nell'anno successivo non ci sarà alcun accantonamento per rischi in conto economico e non si trova traccia a nessuna voce dei 3,3 milioni di euro dell'anno precedente. Ma non basta: proprio in quel 2007 Lusi incrementa sensibilmente nello stato patrimoniale del partito proprio il fondo rischi, che ammonta così a 4,9 milioni di euro e appare più che sufficiente a garantire le eventuali cause del personale e i rischi di cause di diffamazione legati al quotidiano Europa. Insomma, non si trova una spiegazione di quei 3,3 milioni di euro improvvisamente spesati nel conto economico e perfino responsabili del risultato in rosso della Margherita nonostante la bellezza di 25 milioni di euro di rimborsi elettorali diretti o indiretti. Non c'è spiegazione ufficiale, e non c'è traccia l'anno dopo di dove possano essere finiti. Insomma, sono 3,3 milioni fantasma. Curiosamente assai simili al fantasma che improvvisamente nella prima parte del 2008, proprio in contemporanea all'approvazione di quel bilancio della Margherita, si materializza sui conti correnti personali del tesoriere del partito.  È infatti nella prima parte del 2008 che un Lusi improvvisamente diventato ricco estingue il mutuo che aveva sulla villetta di Genzano acquistata dall'attore Duilio Del Prete, acquista per 2,5 milioni di euro pagati con 13 assegni circolari la Paradiso Immobiliare (proprietaria di una magnifica villa a Genzano) e ancora acquista con la sua Ttt srl un appartamento in via Monserrato a Roma. Tre operazioni che complessivamente valgono poco meno di 4 milioni di euro. La prima operazione, quella dell'estinzione del mutuo sulla villetta che lascia ai figli di primo letto con usufrutto alla ex moglie, è del 28 marazo 2008, è fatta con la Banca dell'Umbria e vale poco meno di 100 mila euro. La seconda operazione, l'acquisto della immobiliare per 2,5 milioni di euro, avviene il 26 maggio 2008, pagando subito con quegli assegni circolari Unicredit (di taglio compreso fra 50 e 250 mila euro) il precedente proprietario,  Cristiano Berloco La terza operazione, quella dell'acquisto dell'appartamento vicinissimo alla residenza romana di Carlo De Benedetti, avviene il 9 ottobre dello stesso anno per 1.090.000 euro versati a Giuseppe L'Abbate, che proprio con Lusi sedeva nella società editrice di Europa, quotidiano della Margherita. Le due storie, quelle del bilancio 2007 della Margherita con i 3,3 milioni di euro fantasma e quella degli acquisti di Lusi da 3,6 milioni di euro sono proprio parallele. Forse strettamente intrecciate. di Chris Bonface

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