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Morte fratellini di Gravina Dopo 6 anni indagini riaperte

La Procura di Bari riapre l'inchiesta sulla tragedia del 2006: per la madre cinque minorenni non dissero la verità

Andrea Tempestini
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La Procura di Bari riapre le indagini sulla morte dei fratellini di Gravina in Puglia, morti il 5 giugno del 2006. Indagano la Procura ordinaria e quella dei minorenni   sulla base dell'esposto presentato dalla madre di Salvatore e Francesco Pappalardi, 11 e 13 anni, Rosa Carlucci. Secondo la donna cinque ragazzini, all'epoca dei fatti minorenni, erano in compagnia dei figli e saprebbero di più su come morirono. I corpi furono trovati nel pozzo di un palazzo abbandonato al centro della cittadina murgiana il 25 febbraio del 2006. La vicenda - Per il periodo della scomparsa gli amici dei due fratellini avrebbero taciuto sulla loro morte ma la donna nella denuncia accusa anche alcuni maggiorenni. Il ritrovamento dei corpi portò a scagionare il padre di Ciccio e Tore che nel frattempo era finito in carcere con l'accusa di aver sequestrato e ucciso i figli e di averne fatto sparire i corpi. Secondo Rosa Carlucci, i fratellini caddero verosimilmente nella cisterna mentre partecipavano, assieme ad altri cinque adolescenti, a un gioco, aa una sorta di prova di coraggio nella casa poi soprannominata delle cento stanze. Gli amichetti di Ciccio e Tore, quindi, sempre stando all'esposto, avrebbero visto i due ragazzini   precipitare nella cisterna ma avrebbero nascosto la verità.

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