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Il nuovo disco "è un gran flop" Viva la sincerità di Ruggeri

Enrico si sfoga su Facebook: ""Vendo pochi cd, non sta andando come credevo". E il manager lo scarica: "E' un harakiri"

Giulio Bucchi
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Chi l'ha detto che la musica e l'industria discografica sono al centro di polemiche solo durante il Festival di Sanremo? I riflettori sul palco dell'Ariston si sono appena spenti, eppure martedì si è aperta una breccia nel web: un nuovo segnale, a richiamare l'attenzione sul calo delle vendite di dischi e su un mercato che sta cambiando a discapito degli artisti veri. Ad accendere il fuoco un signor cantautore, che ha regalato successi a colleghe come Fiorella Mannoia e Loredana Bertè e che Sanremo lo ha vinto ben due volte: Enrico Ruggeri. L'artista milanese ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook: non si è servito di internet per aggiornare il suo pubblico sulle date del tour, o per promuovere un disco. Tutt'altro. In assoluta sincerità, l'autore de Il mare d'inverno e Mistero ha dichiarato che il suo ultimo album, Le canzoni ai testimoni, non sta andando bene, interrogandosi sulle ragioni del flop. Nel disco, uscito a fine gennaio, Enrico Ruggeri ripropone i suoi più grandi successi coinvolgendo un gruppo di giovani artisti: in Quello che le donne non dicono, per esempio, l'autore duetta con L'Aura, mentre in Contessa è accompagnato dalla band “Marta sui Tubi”. Tra le altre partecipazioni, gli Africa Unite, i Linea 77, Dente e Bugo. Uno dei poeti della musica leggera italiana, insomma, ha voluto offrire una maggiore visibilità a chi sta cercando di affermarsi nel panorama discografico. Ma l'operazione non ha avuto fortuna, stando almeno a quanto Ruggeri stesso scrive su Facebook: «Tutti i cantanti sono soliti snocciolare cifre quasi sempre gonfiate sulle loro vendite. Io invece voglio essere sincero: il mio nuovo cd non sta andando bene. Tutti mi fanno i complimenti, tutti dicono di averlo ascoltato, ma le vendite sono molto più basse della mia media». Una vera delusione per un artista famoso che crede nei giovani e scommette concretamente su di loro (con lo stesso spirito, Ruggeri ha fatto parte della giuria del talent show X Factor, edizione 2010). «Mi sembra strano – ha continuato il cantautore –, proprio in un momento in cui grazie a Facebook e Twitter ho instaurato un rapporto continuativo e cordiale con decine di migliaia di persone. Non posso pensare che tutti questi miei amici vogliano solo interagire con me senza aver voglia di sentirmi cantare. E non voglio pensare che tutte queste persone lo abbiano scaricato illegalmente». Il post pubblicato da Enrico Ruggeri ha raccolto oltre 250 commenti, la maggior parte dei quali sono messaggi di sostegno a chi ha voluto denunciare ancora una volta la piaga della pirateria e le falle di un sistema che, evidentemente, non tutela la musica. Ma c'è anche chi è molto contrariato dallo sfogo on line di Ruggeri: Silvio Crippa, suo agente da 35 anni. «Non condivido questa uscita di Enrico – ci ha detto Crippa al telefono –: ci siamo appena mandati a quel paese proprio per questa ragione. Che pretendeva, di vendere 20milioni di copie in poche settimane? Forse, era abituato male. Le assicuro che lui non ha ragione di lamentarsi. E in ogni caso, non si può fare pubblicamente harakiri in questo modo. Certo, ha fatto bene a denunciare la pirateria, ma ha sbagliato contesto e modo». di Giovanni Luca Montanino

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