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Fiat agli operai reintegrati di Melfi "Potete pure starvene a casa"

Dopo il reintegro imposto al Lingotto da Corte di Potenza, società corrisponderà gli stipendi senza avvalersi di loro lavoro

Andrea Tempestini
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Con l'ultimo capolavoro dell'articolo 18, a Fiat è stato imposto il reintegro dei tre operai dello stabilimento di Melfi accusati dalla società di aver sabotato la produzione. Il Lingotto, costretto a ripristinare il rapporto di lavoro con i tre licenziati, ha comunicato che non intende avvalersi delle loro prestazioni in fabbrica. L'azienda lo ha comunicato con un telegramma a Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pigantelli, che sono stati reintegrati per la seconda volta sul posto di lavoro con una sentenza della Corte d'Appello di Potenza. Fiat corrisponderà ai tre dipendenti gli stipendi, ma non permetterà loro di tornare sulle linee di produzione. La decisione è analoga a quella presa dalla casa automobilistica nell'agosto del 2010, quando dopo l'accoglimento del ricorso per condotta antisindacale, ai tre operai fu concessa soltanto la permanenza nella sala delle Rsu. Insorgono Fiom e Vendola - Subito la Fiom si è scagliata contro la decisione del Lingotto: "Siamo decisi anche a denunciare penalmente l'azienda se non rispetterà la sentenza del giudice", ha spiegato Lina Grosso, uno dei legali del sindacato delle tute blu della Cgil che si è occupata della vicenda de tre lavoratori. "Nel 2010 - ha sottolineato la Grosso - la Fiat limitò la presenza dei lavoratori in fabbrica alla sola attività sindacale, peraltro ristretta in un piccolo locale. Ora che questo non è più possibile a causa dei nuovi accordi contrattuali, vedremo quali saranno le loro decisioni. Da parte nostra non ci fermeremo" perché "le sentenze dei giudici vanno rispettate". Alza la voce anche Nichi Vendola: "La Fiat e il suo manager - ha dichiarato il leader di Sinistra e Libertà - si ritengono il giudice della vita e della morte del pianeta intero e quindi non ritengono di dover essere ossequiosi nei confronti della sentenza a Potenza".

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