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Pdl furioso con De Pasquale: "Non può più fare il pm"

Sentenza Mills, reazioni. Alfano: "Folle corsa per taroccare la prescrizione". Bersani: "Cav rinunci a prescrizione"

Giulio Bucchi
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Il Pdl esulta e attacca. Il Pd è deluso e... attacca. Come prevedibile, la sentenza sul processo Mills con cui il Tribunale di Milano ha prosciolto per avvenuta prescrizione Silvio Berlusconi dall'accusa di corruzione in atti giudiziari divide il mondo politico. Su Twitter, il segretario del Pdl Angelino Alfano si è limitato a comunicare la notizia del proscioglimento del Cav. Il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri annuncia "una crociata contro i giudici", sottolineando come "Berlusconi è sicuramente innocente nel merito". Il Pd è amareggiato: "Oggi lo Stato ha perso - sostiene la capogruppo in Commissione giustizia Donatella Ferranti -, siamo al paradosso di avere un corrotto senza un corruttore". E anche il leader Idv Antonio Di Pietro grida allo scandalo. Pdl combattivo -"Finita la folle corsa del pm e il tentativo di taroccare il calcolo della di prescrizione pur di ottenere condanna, solo morale, di Berlusconi”, ha aggiunto poi sempre su Twitter Alfano, ex ministro della Giustizia. Il segretario guida la carica degli azzurri contro i pm milanesi. "Adesso viene da chiedersi chi, in questo periodo di grave crisi, pagherà per questo spreco di soldi, energie, uomini e mezzi profuso in un processo che era già morto, solo nella speranza di colpire e affondare l'ex presidente del Consiglio", ricorda Luca D'Alessandro. "E' stata evitata la condanna di un innocente anche se in tutti questi anni Berlusconi è stato scientificamente attaccato sul piano giudiziario dai settori politicizzati della magistratura", sottolinea il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. Durissimo il capogruppo al Senato Gasparri: "Il pm De Pasquale si è dimostrato  inattendibile, non può continuare a fare il magistrato". Per Gianfranco Rotondi "questa decisione di proscioglimento diciamo che riconcilia con un'idea della giustizia non di parte". Resta però il tema della riforma della giustizia: "La prescrizione non restituisce al  presidente Berlusconi il diritto ad una piena difesa per dimostrare la sua innocenza, ma rende vano e inutile l'accanimento giudiziario che Berlusconi ha subito e che nessuno potrà risarcire". Sinistra arrabbiata - "Ancora una volta la prescrizione salva Berlusconi dalle sue responsabilità. Resta, però, il fatto obiettivo che i giudici, anche in esito al dibattimento, non hanno potuto procedere all'assoluzione 'per non aver commesso il fatto' perché, evidentemente, il fatto l'ha commesso eccome", s'infervora il leader Idv  e manettaro Doc, Antonio Di Pietro. Il suo collega di partito Leoluca Orlando aggiunge: "La magistratura accerta i fatti e applica la legge. I fatti confermano per intero la gravità dei comportamenti di Silvio Berlusconi, le leggi confermano come negli anni passati il Parlamento sia stato sequestrato dall'imputato Berlusconi per garantire prescrizioni brevi e processi lunghi". E il segretario Pd Pier Luigi Bersani ci prova. Ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa lancia la sfida a Berlusconi: "Se cerca l'assoluzione  può sempre rinunciare alla prescrizione e credo che Ghedini lo sappia". "Le sentenze vanno rispettate - non si sbilancia il futurista Italo Bocchino -. Sicuramente c'è stato un clima politico molto duro dovuto agli   eccessi di Berlusconi contro la magistratura e di coloro che hanno auspicato di risolvere il berlusconismo con la magistratura".

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