Cgil in piazza contro la crisi
Epifani: tavolo col governo
Sono scesi in piazza, per una manifestazioen anti-crisi. E anti-governo. In prima fila c'è il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, intorno a lui "compagni e compagne", come li chiama lui. Siamo duemilioni e settecentomila, dice la Cgil. Duecentomila, secondo la questura di Roma. Sono tutti a protestare contro chi sta al governo il quale, sottolinea il numero uno del sindacato, "si dia una sveglia". È questo l'esordio del comizio di Epifani al termine dellamanifestazione organizzata da Roma contro i provvedimenti anti crisidel governo. Banalità - "In un tempo di crisidal governo arrivano solo banalità. Perchè il governo non vuole fare dipiù? Perchè non apre i tavoli che gli chiediamo? Tolti i soldi allebanche, il governo ha messo solo 4 miliardi di euro per combattere lacrisi. Perchè non fa un piano di politiche sociali? Perchè fatavoli-casa pasticciati? Perchè non offre una soluzione ai problemi deiprecari del settore pubblico e della scuola? C'è troppo divario traquello che il governo doveva fare e ciò che non fa. Se la crisi sidovesse prolungare in troppi si ritroverebbero senza tutele. Ma in quelbuco nero finirebbero anche troppe imprese", ha aggiunto Epifaniattaccando l'esecutivo. "Il governo sta correndo il rischio di creare unPaese sempre più immobile dal punto di vista sociale in cui gli ultimiresteranno gli ultimi. Noi vogliamo portare nel futuro i valori dellaCostituzione. Chiedo al presidente del Consiglio di aprire un tavolovero di confronto sulla crisi perchè si possa ascoltare in modo seriole cose che vanno fatte. Anche perchè non siamo in grado di fareprevisioni attendibili, ma se la ricchezza del Paese dovesse scenderedel 4% in questo 2009 questa caduta non la si può affrontare conbattute. Anche perchè perdere il 4% di Pil non vuol dire tornare a 10anni fa ma tornatre a fare un salto nel vuoto della disoccupazione perlavoratori ed artigiani. Quello che propongo è un tavolo che possa affrontare4 problemi : 1) Le politiche industriali e gli investimenti a partiredal Mezzogiorno; 2) Discutere cifre alla mano sulla capienza econgruità degli ammortizzatori sociali e vedere un blocco effettivo deilicenziamenti: 3) Discutere dei problemi dei pensionati; 4) Affrontarei temi della giustizia fiscale e dei temi dello sviluppo sostenibile.Anche Confindustria avrebbe interesse ad un tavolo vero di discussione.In sostanza senza una politica industriale il nostro è un Paese cheuscirà dalla crisi più debole nel mondo". "Sul tema dellacontrattazione - ha spiegato Epifani - abbiamo ragione noi. Lacontrattazione collettiva non può essere sostituita da niente, perquesto noi siamo fondamentali. Siamo pronti a fare un nuovo referendumvincolante sulla contrattazione. Siamo pronti a discutere sui temidella rappresentatività. La sfida è l'inclusione restando uniti.DalCirco Massimo parte un messaggio di speranza". Stoccata a Cisl e Uil - Il segretario generale della Cgil non si è risparmiato neppure la frecciata a Cisl e Uil: "Noi stiamo in campo anche quando altri non ce loconsentono". "C'è tanta gente, c'è l'Italia dei lavoratori, dei giovani, deglianziani e dei precari; sarà una bella giornata che si ricorderà alungo» aveva detto Epifani, all'arrivo in piazzale dei Partigiani. Ilsegretario della Cgil aveva poi aggiunto: "Non ho mai polemizzato connessuno - ha dichiarato Epifani - non ho mai polemizzato con Cisl eUil, nè con Bonanni o con Angeletti. Perchè non fanno lo stesso?". In campo ache Franceschini - E in piazza a manifestare c'era anche il segretario del Partito Democratico, Dario Franceschini, che alla vigilia della manifestazione aveva dichiarato: "Credo che il segretario del Partito democratico abbia il dovere distare a fianco dei lavoratori che chiedono il rispetto dei lorodiritti, che hanno paura di perdere il posto di lavoro, di persone chepacificamente denunciano che con le loro pensioni non ce la fanno più avivere. Alla Cgil dico che è giusto scendere in piazza, ma che non bisognafarlo mai contro gli altri sindacati. Ora è necessario aprire unastagione di unità e superare le divisioni. Bisogna mettersi tuttiinsieme per difendere i diritti delle persone". Insieme aFranceschini erano presenti nel corteo l'ex segretario del Pd Walter Veltroni, Piero Fassino, Pierluigi Bersani, Massimo D'Alema, il segretario di Rifondazione Comunista PaoloFerrero e il suo compagno di partito ed ex presidente della CameraFausto Bertinotti. "Questa crisi è così drammatica e violenta - ha dettoBertinotti - da colpire i lavoratori con una caduta forte del potered'acquisto dei loro salari. Per affrontare questa crisi occorre unasvolta, occorre cambiare il paradigma di fondo, imboccando una stradadi cambiamento del modello economico e sociale; è lo stesso problemache è stato affrontato con la crisi del '29".