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Nevicata a Gerusalemme vietate palle e pupazzi

Imbiancata la capitale israeliana. Le istruzioni e i divieti dei rabbini agli ebrei ortodossi per non infrangere l'ortodossia religiosa

Matteo Legnani
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La abbondante nevicata caduta oggi a Gerusalemme e in molte località della Cisgiordania e della Galilea ha spinto i rabbini a tornare a studiare i divieti del caso, per aiutare i timorati ebrei a non infrangere involontariamente i divieti della ortodossia. Vietati i pupazzi di neve, dato che agli ebrei non è permesso mai rappresentare le forme umane, per non rischiare di scivolare nella idolatria. Una difficoltà particolare si è aggiunta in quanto la nevicata è avvenuta di venerdì, ossia poco prima del riposo sabbatico, in cui agli ebrei è vietata qualsiasi attività che esuli dalle preghiere. Dal calare delle tenebre - e per tutta la giornata di sabato - sarà dunque vietato ai timorati fare palle di neve. Se sia lecito invece lanciare domani palle di neve preparate fin da oggi è ancora oggetto di discussione fra rabbini con approcci diversi. Quanto alla rimozione della neve che si fosse ammucchiata davanti agli ingressi delle abitazioni, i rabbini ortodossi si sono mostrati invece più aperti, in quanto - hanno spiegato - non sarebbe logico obbligare le persone a restare fuori dalle proprie abitazioni fino al disciogliersi del manto nevoso.

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