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Roma violenta, un altro morto Cadavere sul lungomare

Trovato il corpo di un uomo con una ferita sul collo. E' il settimo morto ammazzato nella Capitale dall'inizio dell'anno

Nicoletta Orlandi Posti
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Ha una profonda ferita al collo, con molta probabilità causata da un colpo sparato da un'arma da fuoco, il cadavere dell'uomo trovato questa mattina da un passante a Torvajanica, sul litorale romano. Il corpo senza vita dell'uomo, di circa 30  anni e probabilmente dell'Est Europa, è stato trovato stamattina sul ciglio della strada  tra via Ponente e via Monreale. E' stato un passante a notare il corpo e a lanciare l'allarme al  personale del 118, che ha a sua volta allertato i carabinieri. La   vittima non è stata ancora identificata. Dai primi accertamenti sul   cadavere sono state riscontrate ferite al collo. Non è esclusa l'ipotesi dell'omicidio, ma si attendono i risultati dell'autopsia per  chiarire esattamente le cause della morte. L'agguato mortale di oggi sul litorale romano ha lasciato sul selciato la settima vittima dall'inizio dell'anno a Roma. Una scia di sangue iniziata con la tragica rapina di Torpignattara costata la vita al commerciante cinese Zhou Zeng e alla figlioletta Joy, di appena 9 mesi. Poi è stata la volta di Antonio Maria Rinaldi, ucciso a via del Fontanile Arenato il 24 gennaio mentre parcheggiava la sua auto, e di Salvatore Polcino, trovato carbonizzato al Divino Amore il 27 gennaio dopo un regolamento di conti. Mario Maida è stato invece ucciso il 7 febbraio a Torrevecchia, freddato alla testa da un colpo di pistola, mentre il 21 febbraio è toccato a Marco Zioni, pregiudicato romano ucciso a Montespaccato da due killer in scooter. Un inizio d'anno purtroppo in linea con l'escalation di violenza che dalla primavera del 2011 in avanti ha colpito la capitale. La prima traccia della lunga scia di sangue che da più di nove mesi attraversa la città risale all'8 aprile, quando i neon del Teatro delle Vittorie illuminano il corpo senza vita di Roberto Ceccarelli, freddato da cinque colpi di pistola mentre è all'interno della sua macchina. Il 13 giugno Raffi Coen, pensionato di 74 anni, viene trovato morto nell'androne del condominio in cui viveva in via Lanciani: per lui un'unica stilettata al cuore. Il giorno dopo tocca a Marco Calamanti, 47 anni, inseguito e ammazzato a colpi di crick per le strade di San Basilio dopo una lite generata dalla richiesta di restituzione di un debito. E nemmeno un mese più tardi, il 5 luglio, nove colpi calibro 9 hanno messo fine tragicamente all'esistenza di Flavio Simmi, gioielliere di 33 anni, già gambizzato poco tempo prima. L'esecuzione di Simmi ha come teatro via Grazioli Lante, in uno dei quartieri-bene della capitale, e questo "aiuta" media e opinione pubblica a prendere coscienza del problema. Luglio è anche il mese dell'agguato mortale a Simone Colaneri, ucciso a colpi di pistola in pieno giorno a Primavalle, mentre il 22 settembre muore in ospedale Ennio Lupparelli, 68 anni, investito con l'auto dagli scippatori che avevano rapinato la moglie. Il 22 novembre, le cronache registrano il drammatico duplice omicidio di Ostia che spinge il sindaco Alemanno a paventare rischi di "infiltrazione mafiosa": le vittime sono Francesco Antonini, detto "Sorcanera", e Giovanni Galleoni, alias "Baficchio". Il 15 dicembre Marco Attini, 38 anni, viene freddato da due killer mentre si trova in auto con la fidanzata a Tor Vergata. Si spara in strada anche la vigilia di Natale, a Tor Bella Monaca: è solo l'ultima di una lunga serie di gambizzazioni lungo tutto l'arco dei dodici mesi, ma la vittima di turno, un pregiudicato 50enne, deve la vita solo al fatto che la pistola del sicario si è inceppata.

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