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Fiat: "Non chiudiamo nulla" Fornero: "Impegni restano"

Repubblica smentita su Mirafiori e Pomigliano: "Nessun piano in Italia". Elsa: "Rassicurata da Elkann e Marchionne"

Giulio Bucchi
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La Fiat non chiuderà Mirafiori e Pomigliano. La smentita alle indiscrezionid pubblicate lunedì da Repubblica sul suo dorso economico Affari e Finanza arriva da due fonti più che autorevoli: la prima è il ministro del Welfare Elsa Fornero, che riferisce di colloqui con John Elkann e Sergio Marchionne. La seconda è il Lingotto stesso, che replica al quotidiano diretto da Ezio Mauro in una nota ufficiale: "Non esiste alcun piano di chiusura di impianti in Italia. In particolare - prosegue l'azienda torinese - il sito Affaritaliani.it ha pubblicato oggi una tabella che riguarderebbe le future produzioni della Fiat in Italia e dalla quale si desumerebbe l'esistenza di un piano di Fiat riguardante la chiusura degli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano. Tale tabella non riflette in alcun modo né i piani, né le intenzioni di Fiat". L'annuncio di Repubblica - La Fiat, scriveva oggi Affari e Finanza, si preparebbe a "sacrificare" gli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano. d'Arco. Tutto nasce secondo Repubblica da una recente intervista dell'ad Sergio Marchionne in cui lo stesso numero uno di Fiat dichiarava: "Dovremmo ritirarci da due siti su cinque". Analizzando la situazione produttiva delle 5 fabbriche Fiat dopo la chiusura di Termini Imerese, Repubblica sosteneva che "di sicuro non rischia nulla Melfi che anzi vedrà crescere la produzione. Anche Cassino sembra solido", mentre "per gli altri la partita è tutta aperta". La smentita - "Lo stabilimento di Pomigliano produce da circa quattro mesi la Nuova Panda, vettura di punta del marchio Fiat. Per Mirafiori il piano, che è stato stabilito e annunciato, prevede la produzione di due modelli: una vettura del brand Fiat a partire da fine 2013 ed una del brand Jeep a partire dal secondo trimestre 2014", puntualizza in serata la Fiat. Ed è il ministo del Welfare Elsa Fornero a confermare: "Ho parlato con Sergio Marchionne e John Elkann. Ho avuto da entrambi la rassicurazione che le notizie di stampa circa la chiusura di stabilimenti in Italia sono destituite di fondamento". "Entrambi - ha concluso Fornero - mi hanno ribadito che l'impegno assunto verso il nostro Paese è confermato e rafforzato anche dall'operazione Chrysler. Da parte mia ho espresso fiducia verso questo impegno e ho rinnovato l'auspicio che la Fiat possa continuare a rappresentare uno dei principali attori del nostro sistema industriale garantendo almeno gli attuali livelli di occupazione".  

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