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Battisti ci sfotte dal mare: "Non mi pento di nulla"

L'ex terrorista rosso dal Brasile concede un'intervista a Paris Match. "Lasciatemi stare, quella stagione è finita"

Andrea Turco
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L'ex terrorista dei Pac, Cesare Battisti torna a far parlare di sè. Questa volta Battisti, condannato all'ergastolo per aver commesso quattro omicidi in concorso durante gli Anni di Piombo, si concede un'intervista a Paris Match per presentare l'ultima sua "fatica" letteraria, "Face au mur" (Faccia al muro). Come da prassi non mancano invettive contro l'Italia  e la sua giustizia, colpevole di dire un sacco di menzogne su di lui. "Lo stato ha bisogno di pulirsi la coscienza e di riscrivere la storia. Tutti i giorni i gionali italiani mi trattano da assassino e terrorista". Battisti è solito a sparate del genere. L'ultima in ordine cronologico è stata l'intervista concessa alle Iene, in cui l'ex terrorista chiedeva al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di riaprire il processo dove è stato riconosciuto colpevole. Lasciatemi tranquillo - Cesare Battisti non conosce vergogna. Nega fatti accertati e rifiuta categoricamente di assumersi qualsiasi responsabilità di quanto accaduto nei famigerati Anni di Piombo. "Dovrebbero lasciarmi stare, quella stagione è finita. Io non mi pento di nulla" attacca Battisti che inoltre racconta i motivi che lo spinsero ad evadere dal carcere di Frosinone nel 1981 per fuggire poi in Francia, dove, grazie alla dottrina Mitterand, potè vivere indisturbato per decenni. "Quando i francesi parlano di me mi definiscono ex-militante politico, non terrorista. Mi hanno permesso di rifarmi una vita". Peccato che coloro che sono stati uccisi durante quei tragici anni, una vita non hanno più potuto rifarsela.  

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