Cerca
Logo
Cerca
+

Monti, retromarcia sui prof Niente tassa sugli alcolici

In commissione passa l'emendamento Pd che aumenta la tassa sugli alcolici per assumere 10mila insegnanti. Poi salta tutto

Lucia Esposito
  • a
  • a
  • a

Dopo la valanga di imposte arrivata con la manovra correttiva e le mini tasse inserite di soppiatto nel decreto liberalizzazioni, anche le semplificazioni potrebbero avere la loro bella stangatina. Il governo in serata si è accorto del pasticcio e con una capriola ha stoppato la norma che aveva lasciato passare nel pomeriggio. Ma la partita non è ancora chiusa. E non è detto che alla fine il balzello non arrivi lo stesso. La sorpresina è contenuta in un emendamento presentato dal Pd, ma praticamente dettato dalla Cgil attraverso la commissione Cultura, che prevede l'assunzione di 10mila precari della scuola. A coprire l'esborso pubblico ci sarebbe l'ennesimo rincaro delle accise su birra e prodotti alcolici e l'incremento del gettito dai giochi. La modifica è arrivata nel pomeriggio durante l'esame del provvedimento nelle commissioni Affari costituzionali e Attività produttive della Camera. Di fronte al disaccordo dei due relatori Stefano Saglia (Pdl), contrario, e Oriano Giovannelli (Pd), favorevole, il governo se n'è lavato le mani rimettendosi al voto delle commissioni. L'astensione della Lega e il voto favorevole di Pd, Idv e Udc hanno fatto il resto. La norma congela di fatto l'organico a quello in vigore nell'anno scolastico vigente, in barba ai tagli decisi dall'ex ministro Mariastella Gelmini per salvaguardare i conti pubblici. In più, è prevista la creazione di «ulteriori 10mila posti» tra personale docente e Ata, a partire dall'anno scolastico 2012/2013. Limoncello & C. A farne le spese sarebbero non solo i 36 milioni di italiani che bevono la birra, ma anche gli amanti dell'ammazzacaffé, dal limoncello alla grappa, nonché le imprese produttrici. Dei 350 milioni previsti per la copertura 100 arriverebbero dall'aumento della tassazione sugli alcolici. Altri 250 milioni dall'introduzione di nuovi giochi a premi (tipo gratta & vinci e lotterie) o con l'incremento delle imposte su quelli già esistenti. In serata, però, dopo una discussione durata ore in commissione Bilancio proprio sulla valutazione delle coperture, il provvedimento è stato bloccato. Al fianco del Pdl, questa volta, si è schierato anche il governo con il sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo. «Non è accettabile che il governo reciti due parti in commedia», si è infuriato l'ex sottosegretario Guido Crosetto (Pdl). Da un lato, ha tuonato, «taglia gli ammortizzatori, alza l'età pensionabile, aumenta la pressione fiscale, dice che tutti dobbiamo fare sacrifici, e poi fa passare un emendamento nelle commissioni di merito nel quale consente oltre diecimila nuove assunzioni. Per poi smentirsi in commissione bilancio. E questi sarebbero i tecnici del rigore e del rilancio del paese?». Il risultato è che l'emendamento è stato rispedito in commissione Industria, che si riunirà questa mattina per trovare una soluzione. E il rischio è che da qualche parte i soldi si riescano a rastrellare. I rilievi della Bilancio riguardano infatti la  copertura, non il merito della norma. E il governo difficilmente lascerà a bocca asciutta l'accoppiata Pd-Cgil. Accanto a queste «modifiche folli», spiega Raffaello Vignali (Pdl), vicepresidente comissione Attività produttive, il Pd, con lo zampino della Fiom, ha anche «vanificato le norme che avrebbero semplificato la vita delle pmi attraverso una riduzione dei controlli inutili da parte della Pa». Il decreto teneva fuori dalla delegificazione solo la materia fiscale, un emendamento ha allargato la deroga anche alla salute e alla sicurezza, neutralizzando così la portata della semplificazione.Nel provvedimento non è invece entrata la norma salva banche, che avrebbe dovuto correggere il decreto liberalizzazioni e reintrodurre le commissioni sugli affidamenti bancari. Le modifiche potrebbero arrivare con il dl sulle semplificazioni fiscali. Tra le novità inserite durante l'esame delle commissioni di particolare importanza sono quelle, volute da Pdl e Lega, che stabiliscono l'obbligo per le società di telefonia fissa di offrire servizi all'ingrosso disagreggati. In questo modo gli operatori minori che affittano la rete potranno rivolgersi ad imprese terze per i servizi accessori, come la manutenzione o l'attivazione della linea, cercando le condizioni più convenienti.  Molti emendamenti sono stati rivolti alla digitalizzazione della pubblica amministrazione. Le comunicazioni della Pa dovranno essere tutte online entro il 2014, le multe e le imposte di bollo potranno essere pagate via internet, mentre per la sanità si prevede l'uso della cartella clinica elettronica e della prenotazione telematica. Entro tre mesi, infine, il governo indicherà, con un decreto, «gli impianti e le infrastrutture energetiche, identificati come prioritari», con particolare riferimento ai progetti tesi a creare un mercato europeo del gas e dell'energia. sui twitter@sandroiacometti

Dai blog