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L'ex tesoriere della Margherita avrebbe sottratto 18-20 milioni

Nuova operazione della finanza contro l'ex senatore Pd, accusato della sottrazione: sequestrato il suo tesoretto e gli immobili

Matteo Legnani
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Cinque appartamenti a Capistrello, località in provincia dell'Aquila, e due milioni di euro individuati su conti aperti presso Allianz Bank, oltre a una villa ad Ariccia data in usufrutto alla nipote: sono i beni oggetto di un provvedimento di sequestro preventivo, disposto con urgenza dalla procura di Roma ed eseguito, in queste ore, dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, nell'ambito dell'inchiesta che vede il senatore Luigi Lusi indagato per appropriazione indebita aggravata, in relazione all'ammanco di 13 milioni di euro sottratti dalle casse della Margherita. Sia gli appartamenti che i soldi sono tutti riconducibili all'ex tesoriere del partito. Nelle settimane scorse, su richiesta del procuratore aggiunto Alberto Caperna e del pm Stefano Pesci, il gip Simonetta D'Alessandro aveva disposto il sequestro delle quote societarie della Ttt e della Paradiso Immobiliare, entrambe controllate dal senatore e proprietarie dell'appartamento di via Monserrato, a Roma, e di una villa a Genzano. All'ex tesoriere, poi, la Finanza aveva congelato poco meno di 500mila euro trovati nei conti correnti aperti presso una filiale Unicredit.  Almeno 18-20 milioni di euro sarebbero i soldi sottratti dalla casse della Margherita da Luigi Lusi. Ne sono convinti i magistrati della procura di Roma che ritiene  "sostanzialmente provate sottrazioni dal conto Bnl della Margherita per circa 18 milioni di euro. Sono pressochè certe, inoltre, le ulteriori sottrazioni, per almeno 3,6 milioni di euro che emergono dalle dichiarazioni di un imprenditore (che ha fatto dei lavori di ristrutturazione a Capistrello e Genzano, ndr). Molti sospetti - spiegano gli inquirenti - rimangono sul milione di euro prelevato in contanti (e servito per opzionare l'acquisto della villa di Ariccia, ndr) e circa 3,5 milioni di assegni liberi allo stato non ancora tracciati (più una serie di bonifici sospetti da approfondire)". Coinvolge anche alcuni famigliari   del senatore Luigi Lusi l'inchiesta scaturita dalla sottrazione di   denaro dalla casse della Margherita. Nel provvedimento di sequetro emesso oggi per bloccare 5   immobili, una villa e due milioni di euro, vengono indicati anche i   nomi dei famigliari dell'ex tesoriere Dl iscritti nel registro degli   indagati. Si tratta della moglie di Lusi, Giovanna Petricone, di 46   anni, accusata di avere ricevuto dal marito assegni per oltre 3   milioni di euro e perciò indagata per ricettazione e concorso in riciclaggio. Accuse che vengono estese anche al fratello della donna, Francesco Giuseppe Petricone. A lui la sorella avrebbe girato un   milione e 601mila euro tramite una società di diritto canadese da lui  amministrata, la 'Luigia ltd'. Per questo episodio il magistrato ha configurato   nei riguardi di Lusi, della moglie e del fratello di questa il reato   di trasferimento fraudolento di beni. Altra indagata è la nipote acquisita del senatore Lusi Micol D'Andrea. Per lei l'imputazione è impiego di denaro di provenienza illecita e di concorso insieme con il senatore di trasferimento fraudolento di beni. L'accusa si riferisce al fatto che Micol D'Andrea è titolare dell'usufrutto di Villa Elena di Ariccia oggi finita sotto sequestro.

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