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Monti, una poltrona tira l'altra: Monti capo della Finanza Ue

Indiscrezione 'Le Monde': premier italiano verso la presidenza dell'Eurogruppo. Nessun commento da Palazzo Chigi

Andrea Tempestini
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Mario Monti alla guida dell'Eurogruppo al posto del lussemburghese Jean-Claude Juncker? A diffondere la voce è stato il quotidiano francese Le Monde, secondo il quale il premier italiano sarebbe stato "discretamente sondato" dal presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. Le Monde ritiene Monti una personalità "in grado di riconciliare i due campi", il nord con il sud dell'Europa, i Paesi falchi del rigore con quelli più indebitati. E il quotidiano riporta anche il commento di un diplomatico di alto rango che preferisce mantenere l'anonimato: "Questo sarebbe un buon compromesso. Monti sa parlare ai francesi come ai tedeschi, ed è egualmente molto ascoltato fuori dall'eurozona". Per Monti una poltrona tira l'altra: dopo l'abbandono della Bocconi per insediarsi a Palazzo Chigi pepara il salto verso il trono europeo? No comment - L'entourage del permier ha preferito non commentare, un silenzio sospetto. Secondo quanto scrive Le Monde in una corrispondenza da Bruxelles, Monti potrebbe parlare della questione proprio con Juncker in occasione dell'Eurogruppo che sta per iniziare. E anche l'incontro con la cancelliera Angela Merkel, in agenda per domani, martedì 13 febbraio a Roma, potrebbe essere un'occasione per il professore per parlare del suo futuro. L'endorsment - Le Monde prosegue poi nel ritratto idilliaco del premier italiano: "Molto apprezzato in tutta l'Europa" dopo avere preso il posto del dimissionario Silvio Berlusconi alla guida del governo italiano, "Monti potrebbe esitare a cumulare così tante responsabilità almeno fino alle prossime elezioni legislative nel 2013. A quel punto, alcuni non escludono di vedere un prolungamento del mandato di Juncker", in scadenza il prossimo 17 luglio. Ipotesi finlandese - Fino a questo momento, nella corsa alla successione del lussemburghese, l'unico nome che è stato snocciolato è quello del premier finlandese ed ex ministro delle Finanze, Jyrki Katainen, alla testa di uno dei soli quattro Paesi dell'eurozona che possono ancora vantare la fatidica tripla A sul debito sovrano. La voce su Katainen è stata anche confermata dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, che ha spiegato come i finlandesi "sono forse nella posizione migliore per esprimere dei candidati". I Paesi del sud contrari - Ma l'ipotesi di un finlandese a capo dell'Eurogruppo viene vista con enorme scetticismo dai Paesi del sud Europa, poiché fin dagli albori della crisi Helskinki è stata tra le capitali più intransigenti nei confronti dei Paesi in difficoltà. Ed è in questo contesto, dove comunque per i Paesi del sud Europa risulta difficile esprimere un candidato proprio, che fa capolino il nome di Monti: premier sì di uno dei Paesi in maggiore difficoltà, ma anche personaggio stimatissimo a livello Europeo e che viene associato a livello internazionale al nuovo corso italiano, ossia alle politiche di austerity. Scontro Francia - Germania - Sullo sfondo di questo scontro restano la fretta tedesca di chiudere la corsa alla successione di Juncker (Berlino vuole risolvere il rebus entro la fine di marzo) e la volontà francese ad affrontare la questione nel bel mezzo della campagna elettorale per le presidenziali. Il rischio è quello di rinviare la nomina a due posti importanti oggetto di un accordo tra Parigi e Berlino: quella dI Yves Mersch, attuale governatore della Banca centrale lussemburghese favorito ad entrare nel board della Bce, e quella del francese Français Philippe de Fontaine Vive alla presidenza della Bers.

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