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Sentenze a favore del Cav: Travaglio ancora fuori di testa

Distrutto il suo teorema sul Cav mafioso. Sul 'Fatto' leader degli anti-Silvio contro tutti: Quirinale e giudici compresi

Nicoletta Orlandi Posti
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Il tris di sentenze  che ha stretto giro ha visto prevalere Silvio Berlusconi e gli uomini a lui vicini sul partito degli anti-Cav deve aver lasciato un bel segno nella mente di Marco Travaglio, che di quel partito è da quasi vent'anni uno dei principali e indefessi agitatori. Oggi nel suo editoriale sul "Fatto Quotidiano" se la prende con il procuratore generale della Cassazione Francesco Iacoviello (quello che non ha confermato la sentenza di condanna per Marcell dell'Utri). Scrive: "Il pg dice il falso per due volte in quanto nella sentenza d'appello (che al Fatto hanno riletto) viene citata la sentenza Mannino (il pg aveva detto il contrario)". Travaglio trae la conclusione: i casi sono due o Iacoviello non ha letto la sentenza dell'Utri che ha demolito davanti alla Cassazione, nel qual caso andrebbe allontanato dalla magistrtura perché non sa fare il suo mestiere. Poi il Travaglio traccia il secondo scenario: "il pg ha letto la sentenza e ha detto il falso". Ecco, Travaglio è pronto ad attaccare anche i giudici quando di mezzo c'è dell'utri,  Le origini mafiose di Forza Italia L'editoriale di ieri, martedì 13 marzo.  su "il Fatto quotidiano" è quello di una persona confusa, in bambola, che non sa più con chi prendersela. Fino a poco tempo fa c'era Silvio: corruttore, evasore, puttaniere e persino (o soprattutto) mafioso. Poi è arrivata la sentenza d'appello sul caso Mills. Poi quella della Cassazione su Marcello Dell'Utri. Infine le motivazioni della sentenza di condanna di un boss del Brancaccio, nella quale i giudici (i giudici) escludono che da parte di Forza Italia (definita in sentenza come "nuova entità politica") abbia avuto un qualche ruolo nelle stragi di mafia del '92 e del '93.Ecco, questo deve essere stato il colpo di grazia. Perchè sulle "origini mafiose" del "miracolo Forza Italia"), il partito nato in pochi mesi e capace di sbaragliare tutti nel '94, travaglio ha sempre messo la mano sul fuoco. E adesso? Adesso se la prende con i politici (di tutti gli schieramenti tranne Vendola e Di Pietro, quelli ancora li tiene in palmo di mano), il Quirinale, le alte cariche dello stato, i ministri tecnici, persino i giudici. Colpevoli di non voler fare luce, anzi di ignorare proprio, il biennio della strategia delle stragi e la trattativa Stato-mafia. Per la verità si è indagato e si sta indagando, si sono fatti processi ed emesse sentenze. Ma a lui, Travaglio, tutto questo non interessa. Dice: "Fate schifo". Chi? Tutti. Tranne lui, ovviamente.              

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