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Omicidio in villa a Perugia Arrestati due romeni: "Bestie"

I due delinquenti bloccati su un autobus a Gorizia. Il padre del bancario ucciso: "Devono stare in carcere"

Andrea Turco
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Sono stati bloccati dai carabinieri mentre erano in transito su un autobus a Gorizia, al confine tra Italia e Slovenia, i due romeni fermati dai carabinieri del comando provinciale di Perugia nell'ambito delle indagini sulla rapina in villa, avvenuta il 2 marzo scorso a Ramazzano, alla periferia del capoluogo umbro, durante la quale il bancario Bruno Rosi è stato barbaramente ucciso. I due stranieri, uno di circa 30 anni e l'altro di circa 20, sono stati fermati stamane alle 7. "Riteniamo che le due persone fermate questa mattina a Gorizia siano gli autori della rapina e dell'omicidio di Luca Rosi". Così il comandante provinciale dei carabinieri di Perugia, Angelo Cuneo, uscendo dalla casa dei genitori del banchiere ucciso nel corso di una rapina a Ramazzano in provincia di Perugia.   "Lo abbiamo comunicato - aggiunge - prima alla famiglia su espressa richiesta del magistrato" Sono delle bestie - "Gli assassini di mio figlio sono bestie e andrebbero assicurati alla giustizia in posti adatti alle bestie e non alle persone". Lo ha detto Bruno Rosi, padre di Luca, subito dopo aver appreso del fermo dei due presunti autori del delitto. "La notizia non ci rende soddisfatti - ha aggiunto - perchè il dolore ha il sopravvento su tutto. Però almeno non faranno altro male".   Bruno Rosi ha ringraziato le forze dell'ordine. "Sono stati efficaci. La giustizia deve essere molto dura. Vorrei comunicare l'arresto a mio figlio - ha concluso in lacrime - e dirgli: stai tranquillo, queste persone sconteranno per le cose atroci che hanno fatto".

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