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Belpietro, Corriere e Sole: il nuovo articolo 18 è un autogol

Libero e il giornale di Confindustria: la riforma del lavoro è un guaio. Corsera contesta la lentezza con cui il governo sta procedendo

Lucia Esposito
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Per il direttore di Libero Maurizio Belpietro, la riforma Fornero è n autogol. Peggio, una boiata pazzesca. La riforma del lavoro e la modifica dell'articolo 18 rischia di peggiorare la già critica situazione dell'occupazione in Italia. Di "epocale", infatti, c'è poco. Licenziare i fannulloni rischia di restare impossibile come prima, perché a decidere sarà un giudice. Questo significa che le aziende dovranno sottoporsi alla solita via Crucis. Esecutivo e partiti dicono di ispirarsi al modello tedesco. Balle: lì le toghe decidono nel 99% dei casi per il risarcimento, qui per il reintegro del lavoratore licenziato. Dall'altra parte, gli ammortizzatori sociali e la flessibilità in entrata. Niente da fare: ancora solo "contro" per le aziende. Assumere sarà più costoso e complicato. Non a caso, è soprattutto Confindustria ad essere critica con la bozza proposta dal governo e dal ministro Elsa Fornero, mentre i sindacati (Camusso e Cgil in testa) si dimostrano insolitamente ottimisti. Altro che crescita e sviluppo: se l'obiettivo di Monti e Fornero era quello di modernizzare e rendere più fluido il mercato del lavoro, la riforma ancora da concretizzare non lascia intendere nulla di buono. L' attacco del Corriere Non solo Belpietro. Anche il Corriere della Sera, in un fondo a firma di Francesco Giavazzi, attacca il premier e il suo governo: nonostante lo spread sia in calo, l'emergenza economica pe ril nostro Paese non è ancora finita. Lo bastona sulle liberalizzazioni, che secondo le promesse iniziali del professore avrebbero dovuto essere approvate entre metà gennaio. "Ma - scrive Giavazzi - siamo a metà marzo e il decreto sulle liberalizzazioni aspetta ancora la sua approvazione definitiva da parte del Parlamento e le norme sul mercato del lavoro non sono state ancora portate in consiglio di ministri". Secondo Giavazzi non è solo una questione di calendario, ma più i tempi si dilatano, più le corporazioni che con queste norme si vorrebbero colpire riescono a organizzarsi per evitarle. Insomma, Giavazzi rimprovera a Monti la tempistica che si è dilatata enormemente rispetto alle previsioni. Per quanto riguarda la riforma del mercato del lavoro, scrive: "Su queste norme si gioca il futuro del Paese, se le pressioni corporative o dei suoi colleghi, dovessero chiederle un passo indietro, Elsa Fornero, dovrebbe con lo stile le la determinazione che la caratterizzano, abbandonarli al loro destino" L'affondo del Sole 24ore Il giornale di Confindustria rissume le ragioni per cui la riforma coìsì com'è stata concepita porterà un calo dell'occupazione - "Più che una bozza, un boomerang", titola il quotidiano economico. "Non c'è nelle bozze alcune sforzo di semplificazione tramite l'accorpamento o l'abolizione di alcune forme contrattuali o la loro integrazione in un nuovo contratto a tempo indeterminato". Per il quotidiano ancora meno convincente della permanenza di una selva di contratti è l'idea di aumentare i contributi sociali per i lavoratori flessibili che, rileva, non avrà nessun effetto sulla precariertà che continua ad aumentare. La conclusione è chiarissima: "Il lavoro flessibile non costerà di più, al contrario i precari guadagneranno meno e, laddove le aziende non fossero in grado di scaricare sul lavoratore i costi aggiuntivi, esse assumeranno meno"  

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