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I due turisti italiani rapiti in India non dovevano essere lì

Ore di angoscia per Bosusco e Colangelo, in mano a 30 guerriglieri maoisti: erano in un'area dove era vietato viaggiare

Andrea Tempestini
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Cresce la fiducia nel buon esito delle trattative per la liberazione di Paolo Bosusco e Claudio Colangelo, il torinese e il romano rapiti dai maoisti in India, nello Stato di Orissa: la speranza è che vengano liberati al più presto. Ma le trattative sono difficili e vanno condotte con un gruppo senza scrupoli che ha posto 13 condizioni per liberarli. Indice della pericolosità dei maoisti naxaliti è quanto è accaduto domenica, sempre nello Stato di Orissa: la tensione è altissima, e l'ultimo episodio - pur slegato da quanto sta accandendo ai nostri due italiani - è stato l'omicidio di un contractor che era a guardia di un sito dove è in costruzione una diga. Secondo quanto si è appreso gli italiani sono stati rapiti in un'area dove i viaggi erano vietati: si trovavano nell'area perché volevano scattare fotografie "suggestive" di mondi lontani. Stanno bene- "I due italiani stanno bene". Ad assicurarlo il ministro dell'Interno dello Stato di Orissa, U.N. Behera, che ha ribadito che il governo è pronto a negoziare con i sequestratori. Le autorità dello Stato indiano stanno intensificando gli sforzi per ottenere la liberazione dei due turisti italiani. Behera, ha assicurato che il governo sta adottando ogni misura necessaria per ottenere la libertà di Bosusco e Colangelo. Tra domenica e lunedì mattina si sono tenuti diversi incontri tra alti ufficiali di polizia e funzionari dell'amministrazione: lo ha riferito il quotidiano indiano Hindustan Times. Domenica il premier dello Stato, Naveen Patnaik, aveva spiegato che il governo è pronto a dialogare con i ribelli e che si è rivolto ai sequestratori esortandoli a mettersi in contatto con le autorità. Rapiti da 30 guerriglieri - Col passare delle ore emergono nuovi particolari relativi alla vicenda. Il sequestro dei due italiani non è avvenuto sabato ma mercoledì. Secondo quanto si è appreso non sarebbe legato, come invece sostengono i maoisti (che chiedono un riscatto in denaro e il rilascio di prigionieri politici) alle foto scattate ad alcune donne che stavano facendo il bagno sulla riva del fiume. La notizia del sequestro è trapelata soltanto sabato, dopo la liberazione di due indiani che si trovavano insieme a Bosusco e Colangelo. Le rivelazioni sono del cuoco Sontosh Moharana e dell'accompagnatore Kartik Aridas che hanno parlato al Times of India: "Circa 30 guerriglieri maoisti ci hanno preso in ostaggio la mattina del 14 marzo - hanno spiegato -, quando stavamo preparando qualcosa da mangiare nella foresta di Gazabaldi. Ci hanno incappucciato e portati via facendoci camminare per 5 chilometri. Non ci hanno fatto male e ci hanno trattato bene".    

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