Il ritorno alle origini di Fini? Applausi forzati stile Msi

Andrea Tempestini

Si è detto tante volte che l’operazione Futuro e libertà doveva costituire il ritorno alle origini per la destra italiana. Vedendo il quadro che esce dalla kermesse di Pietrasanta, si può dire che Gianfranco Fini abbia raggiunto l’obiettivo. Un capo dall’autorità tanto insindacabile quanto malsopportata alla guida di un partitino assai marginale fuori e dentro il Parlamento. Una base costituita fondamentalmente da un drappello di reduci abituati a campare a pane e mistica della sconfitta. Una diffidenza generalizzata da parte degli altri partiti a mischiarsi troppo, quasi ci fosse una sorta di pregiudiziale. Quanto a ritorno alle origini, la convention di Pietrasanta presenta svariate analogie coi congressi missini dei tempi belli. L’unica differenza è che allora i congressi finivano a sediate in testa, mentre ieri Fini l’intervento di Fini è stato sottolineato da 71 applausi, quanto spontanei si potrà intuire. O forse il vero ritorno alle origini è questo qua.