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Lavoro, l'ultima proposta dell'esecutivo: licenziamento ma con indennizzo di 27 mesi

La Fornero sui contratti: "Rendere meno blindato quello subordinato a tempo indeterminato"

Andrea Tempestini
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Dopo le indiscrezioni che hanno animato il pomeriggio di martedì 20 marzo, il ministro del Lavoro Elsa Fornero, al termine dell'incontro con le parti sociali, ha illustrato i principi della riforma del Lavorod del governo Monti. "Si tratta di una riforma molto comprensiva, che tocca diversi aspetti. L'obiettivo finale è più occupazione e meno disoccupazione strutturale", ha spiegato il ministro. Articolo 18 - "Noi proponiamo che i licenziamenti discriminatori siano puniti, questo tipo di licenziamento è nullo qualunque sia l'impresa che lo fa", ha spiegato il ministro del lavoro, aggiungendo che "illicenziamento discriminatorio viene sanzionato con la  nullità come se non fosse mai avvenuto. In questo modo è rafforzata la tutela". Per quanto riguarda i licenziamenti per ragioni oggettive o per giustificato motivo economico, "non c'è più il reintegro ma solo l'indennizzo tra 15 e 27 mensilità dell'ultima retribuzione tenuto conto dell'anzianità del lavoratore". Per quanto riguarda i licenziamenti disciplinari per ragioni soggettive, "sarà il giudice a decidere e che valuterà per il reintegro in presenza di alcune fattispecie e all'indennizzo di fronte ad altre fattispecie", ha sottolineato il ministro. La soluzione "sull'articolo 18 - ha aggiunto - riflette un equilibrio che consente a qualcuno di dire 'è troppo' e ad altri di dire 'è troppo poco'. Sarebbe stato bello avere una condivisione piena da parte di tutti su questa proposta di riforma". Contratti - "Non vogliamo smantellare tutele ma rendere meno blindato il contratto subordinato a tempo indeterminato", ha spiegato la Fornero. "Il contratto a tempo determinato è il contratto dominante ma gli altri non li buttiamo via. Il contratto a tempo determinato, che costerà l'1,4% in più, finanziera l'indennità di disoccupazione. Inoltre ci sarà un premio per la stabilizzazione". Stage - "Vogliamo eliminare stage gratuiti dopo il periodo formativo", ha spiegato il ministro nel corso della conferenza stampa. Dimissioni in bianco - "Nella riforma del lavoro - ha aggiunto Fornero - c'è una norma contro le dimissioni in bianco" I sindacati - La manovra prospettata dal ministro Forenro non è piaciuta al segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, che ha affermato al tavolo della trattativa: "Per dare un giudizio positivo sulla riforma del mercato del lavoro servono modifiche". Più concilianti i toni che avrebbe usato Raffaele Bonani della Cisl, che "apprezza" la spinta verso il tempo indeterminato e "la stabilizzazione per i giovani precari attraverso la stretta forte sulle partite Iva ed altre forme di flessibilità malate". La Cisl, ha aggiunto, "è soddisfatta sugli ammortizzatori sociali", ma serve però "il mantenimento dei contratti di solidarietà come avviene in Germania, e occorrono maggiori politiche attive per il reimpiego". Prima dell'incontro, la Cgil da par suo aveva fatto sapere che "nonostante gli sforzi unitari per costruire una mediazione con il governo, l'esecutivo ha solo manifestato l'intenzione di manomissione dell'articolo 18. E' più che fondato - ha aggiunto il sindacato rosso, sulle barricate - che in realtà l'obiettivo del governo non sia un accordo positivo per il lavoro ma i licenziamenti facili".

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