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Dario Fo getta la maschera: "Io, l'ultimo comunista"

Il premio nobel per la letteratura parla di Monti, di Berlusconi e del Papa. Bersani? "Più simpatico come uomo che come politico"

Nicoletta Orlandi Posti
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"Io sono l'unico ad essere ancora comunista, sono l'ultimo comunista". Dario Fo getta la maschera e parla a ruota libera su politica, Chiesa, arte. Intervenendo nel programma di Radio2 'Un Giorno da Pecora', il premio Nobel per la letteratura risponde con una risata ironica alla domanda "Chi è il politico più a sinistra in Italia?" "Forse Bersani". E sempre ridendo spiega: "perchè Bersani mi è simpatico. Più come uomo che come politico...". Di Vendola dice che gli è più simpatico di Bersani, mentre del premier Mario Monti pensa "Lui è proprio 'super', nel senso che non si sa dove collocarlo. Prima dice che sistemerà le cose, poi ci ripensa...". Alla domanda se Silvio Berlusconi tornerà a fare politica con l'impegno di una volta, Fo risponde "Io speravo che non tornasse, invece pare che torni. Tornerà a fare il ganimede. Sì, il ganimede: uno che frequenta con piacere le donne. E Berlusconi vuole fare ancora il ganimede". A proposito invece di Chiesa, l'attuale Papa non piace molto a Fo, e in particolare - spiega - "la scelta del suo abito, che è troppo 'fru fru'". Prego? L'abito "è troppo leggero, si muove come se ci fosse sempre il vento. Però è elegante". Invece "gli anelli li porta con discrezioni, non ha anelli straripanti, è modesto e sobrio da questo punto di vista". Infine, il giudizio del premio Nobel sui matrimoni omosessuali: favorevole o contrario? "Sì, sono favorevole". Fo, protagonista con le sue opere della mostra 'Lazzi, sberleffi, dipintì, al Palazzo Reale di Milano dal 24 marzo, ha anche parlato di arte. Per lui la pittura e la satira sono da sempre strettamente collegate. "Si, è così, ci sono nella storia esempi di satira altissima". E questo vale anche per pittori come Michelangelo, "nel '500 ci sono serie di dipinti che raccontavano com'era allora la situazione politica: chi rubava, chi faceva intrallazzi, c'è perfino la Chiesa". Insomma, Michelangelo era un po' il Vauro del Rinascimento? "Si, era anche peggio. Era severo e crudele".  

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