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Art.18, i dipendenti pubblici non si possono licenziare. La Fornero: "Forse in futuro"

Lavoro e licenziamenti. Per ora non cambiano le norme nel pubblico impiego. Possibili modifiche con riforma a regime

Lucia Esposito
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Le modifiche dell'articolo 18 decise dal governo nella riforma del lavoro saranno applicate anche al pubblico impiego? La cricostanza non è chiarissima. Ieri, mercoledì 21 marzo, il governo aveva spiegato che il nuovo articolo 18 non sarebbe stato applicato agli statali. Inoltre l'applicazione dello Statuto dei lavoratori ai dipendenti pubblici sancito dal Testo unico prevede una disciplina normativa diversa da quella del settore privato, compresa quella relativa ai licenziamenti. Inoltre il punto più controverso dell'attuale modifica dell'articolo 18 è quello che riguarda i licenziamenti motivati con ragioni economiche, che andrebbero a colpire maggiormente il settore privato ma più difficili da interpretare in quello statale. La situazione è complessa. La domanda resta sempre la stessa: l'articolo 18 varrà anche per gli statali? Fornero: "Non è nel mio mandato" - Una risposta ha provato a darla il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, nel corso della conferenza stampa che ha seguito il vertice di Palazzo Chigi: "Non era nel mio mandato di intervenire sulla funzione pubblica, ma questo non vuol dire che non interverremo. Il governo valuterà che cosa deve essere fatto, o ancora fatto, sul pubblico impiego, perché molto è stato fatto". Una risposta che assomiglia a un punto della nota diramata dal governo nel pomeriggio di mercoledì: "Solo all'esito della definizione del testo di riforma del mercato del lavoro si potranno prendere in considerazione gli effetti che essa potrebbe avere sul settore pubblico". E se questi effetti verrano registrati "si valuterà se ricorra l'esigenza di norme che tengano conto delle peculiarità del lavoro pubblico". Insomma, la risposta non esiste. Per ora gli statali non si toccano. In futuro, magari.

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