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Bari, clan mafioso decimato Maresciallo finisce in manette

Blitz della squadra mobile in Puglia: arrestati 18 affiliati dell'organizzazione del Gargano. Il soldato avrebbe aiutato il latitante Pacilli

Nicoletta Orlandi Posti
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C'e anche un maresciallo dell'Esercito italiano tra le 18 persone arrestate stamane nell'ambito  dell'operazione contro il clan mafioso del Gargano Libergolis-Pacilli   condotta dalle Squadre Mobili di Foggia e Bari, in collaborazione con  il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. Secondo quanto accertato, l'uomo, originario di Monte Sant'Angelo e in servizio in una caserma del capoluogo dauno, avrebbe collaborato a favorire la latitanza di Giuseppe Pacilli, diventato capo dell'organizzazione dopo la cattura di Franco Li Bergolis e poi a sua volta localizzato e catturato il 13 maggio dell'anno scorso con un  blitz delle Forze dell'Ordine. In quell'occasione emerse che il latitante aveva goduto di una fitta rete di fiancheggiatori e aveva progressivamente assunto un ruolo di leadership all'interno del gruppo di appartenenza, assurgendo ai vertici di un clan protagonista, in questi ultimi anni, di una sanguinosa e cruenta “guerra di mafia” con il contrapposto clan Romito, un tempo alleato. Dalle attività investigative è, infatti, emerso che il gruppo Pacilli aveva continuato a gestire, in particolare, il settore delle estorsioni nell'intera area garganica.

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