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Palombelli Margherita, soldi spariti dalle casse usati per pagare l'affitto della signora Rutelli

La rivelazione dell'Espresso sul caso Lusi: parte del tesoretto dirottato per saldare il conto di Barbara

Andrea Tempestini
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Rutelli-Lusi, terzo round. E spunta anche Barbara Palombelli. Il ring è quello dell'Espresso, che ormai martella il fondatore dell'Api con cadenza settimanale. L'ultima volta erano gli 866mila euro girati dalla defunta Margherita al Centro per un futuro sostenibile, fondazione di Rutelli sull'ambiente. Dopo la smentita e la querela dell'ex sindaco di Roma al grido di: «Non ho mai preso un centesimo. Metto su Facebook il mio conto corrente», ecco la nuova puntata dell'inchiesta firmata da Primo Di Nicola ed Emiliano Fittipaldi. Titolo: «Rutelli smentisce Rutelli. Il leader dell'Api sui soldi da Lusi: tutto trasparente. Ma i bilanci dicono altro». Il succo è questo. Non è vero, come sostiene il senatore, che i denari finiti all'Api dal Cfs sono stati messi nei bilanci. Anzi, ribadisce il settimanale, quei soldi, che ammonterebbero a oltre un milione, non sono stati neppure dichiarati alla Camera, come vuole la legge. Inoltre, c'è la vicenda dei dirigenti Api pagati dai Dl e i 150mila euro girati dal Cfs ad Api nel 2009. Insomma, Cicciobello sbraita, querela, fa esposti in procura, ma non dice tutta la verità, questa l'accusa del giornale. Che tira in ballo nuovi dettagli sull'affitto dei locali di via Tacito, sede della fondazione rutelliana e chiama in causa direttamente la Palombelli, consorte di Rutelli. Motivo? A febbraio e marzo 2011 il Cfs le ha fatto due bonifici da 1.804 euro. Tutto il palazzo di via Tacito è di Federico Rossi di Medelana, che ha affittato a un prezzo di favore alla moglie del leader Api. A sua volta, Palombelli subaffitta al Cfs, che la rimborsa. E per l'Espresso ce n'è abbastanza per parlare di «un'altra partita di giro», di finanziamenti borderline e di mancanza di trasparenza proprio da parte di chi la invoca. Una guerra aperta tra ex compagni di partito, Lusi e Rutelli, ed ex stampa amica (Palombelli era una firma di Repubblica, gruppo l'Espresso), in cui s'insinuano perfino voci di presunti contatti molto stretti tra l'ex tesoriere della Margherita indagato con mezza famiglia per appropriazione indebita, e chi ora scrive con tanta precisione date, cifre e spese dell'Api. L'ex sindaco di Roma si difende e parla infatti di «illegalità dell'accesso ad alcuni bonifici bancari che certamente non sono neppure nella disponibilità della magistratura». E in quanto alle ultime rivelazioni del settimanale, dichiara: «L'Espresso prova a rilanciare la polemica, ma fa flop. Non presenta un solo argomento inedito rispetto a quelli che hanno già avuto puntuale risposta nella conferenza stampa del 15 marzo in Senato. Si ostina a scrivere che la voce “altri proventi” non esisterebbe nel bilancio di Api, ma pubblica copia del bilancio Api 2010, citando proprio la voce “proventi da attività editoriali, manifestazioni ed altre iniziative”, che include i 150mila euro ricevuti nel 2009». Insomma botta e risposta: Rutelli-Lusi-l'Espresso. E intanto la procura indaga.   di Brunella Bolloli

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