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Nuove accuse per Degennaro "Portò soldi a Mario Cal"

La barese Dec ha lavorato per il San Raffaele. Un indagato nell'inchiesta milanese: ho visto uno dei Degennaro con valigia

Lucia Esposito
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Nell'inchiesta sugli appalti a Bari, spuntala Dec, la società dei costruttori Daniele e Gerardo Degennaro, arrestati nell'inchiesta sugli appalti a Bari, nelle carte appena depositate con la chiusura della prima tranche dell'inchiesta sul San Raffaele. E c'è un indagato che dice di aver visto uno dei Degennaro portare soldi in una valigia a Mario Cal, vicepresidente del San Raffaele morto suicida nel luglio scorso.  "Prendo atto delle dichirazioni rese da Pierino Zammarchi - ha detto al pm l'exc ddirettore dell'ospedale, Valescchi - quando ha dichiarato di aver visto De Gennaro portare soli a Cal in cinque o sei occasioni". Di seguito l'articolo di Andrea Scaglia che ha anticipato la notizia su Libero in edicola giovedì' 22 marzo "Se domani mattina arrivo in orario, eccetera, che poi c'ho un appuntamento con... al San Raffaele con Cal, e dover... non so quanto tempo mi porta via, no?". E insomma, sarà anche un caso, ma nell'ultimo anno quando si tratta d'inchieste giudiziarie il San Raffaele - nel senso dell'ospedale milanese fondato da don Verzé al centro della nota vicenda di debiti miliardari e fondi neri e bancarotta sfiorata  - salta sempre fuori. E si resta comunque sorpresi costatando che non fa eccezione l'indagine di Bari, quella che sta politicamente imbarazzando il sindaco Michele Emiliano - comunque non indagato - e ha portato agli arresti di due imprenditori della famiglia Degennaro - uno dei quali, Gerardo, anche consigliere regionale del Pd - e di altri professionisti e funzionari municipali. Per dire: il virgolettato iniziale in cui viene citato il direttore generale dell'istituto milanese Mario Cal, morto suicida il 18 luglio 2011 allo scoppiare dello scandalo, è ripreso da una conversazione di Vito Degennaro, il patron dell'impresa di famiglia Dec e anch'egli indagato, intercettata e inserita negli atti pugliesi. Sempre seguendo le ordinanze dell'inchiesta barese, nel paragrafo intitolato «la vendita del sistema parcheggi» più volte si cita il parcheggio interrato dello stesso San Raffaele costruito dai Degennaro - opera da oltre 40 milioni di euro. D'altro canto fra gli indagati compare pure Saverio Sabini, presidente della commissione di collaudo del parcheggio barese di piazza Giulio Cesare costruito sempre dai Degennaro e che, sempre secondo i pm, avrebbe ottenuto il nullaosta nonostante la mala-realizzazione e addirittura i problemi di stabilità: Sabini sarebbe stato dai Degennaro ricompensato fra le altre cose con l'incarico di  «responsabile del cantiere di Milano San Raffaele» (quello del parcheggio) dal 20 giugno 2007 al 19 febbraio 2008, «con compenso mensile lordo di 12.200 euro, espletato fino alla data del 26.7.2007 per un complessivo compenso di euro 21.013,34». C'è da dire che la Dec dei Degennaro, per quanto riguarda opere sanitarie costruite e da costruire in Lombardia, conta su un giro d'affari da centinaia di milioni. Fin dal 2001, quando s'aggiudicò l'appalto per realizzare il Dipartimento materno infantile degli Ospedali civili di Brescia. E, più recentemente, s'è presa in carico le commesse principali relative alla costruzione del nuovo ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. Peraltro, gli stessi magistrati pugliesi Francesca Pirrelli e Renato Nitti rimarcano il ritrovamento di un file ritrovato nel computer di Gerardo Degennaro, contenente una bozza del bando relativo ai lavori al Policlinico San Matteo di Pavia: il sospetto è che la Dec si stesse adoperando per ottenere una gara "su misura", e comunque agli occhi dei pm rappresenta una conferma «della capacità del gruppo Degennaro di attivare ed utilizzare sistema collusivi anche al di fuori del Comune di Bari». Ma certo anche la magistratura milanese - vorrà verificare la regolarità dei lavori realizzati per il san Raffaele. In particolare, è stata proprio la Dec a realizzare il cosiddetto Dibit 2, Dipartimento di medicina molecolare che si riprometteva di diventare il più importante centro di ricerca italiano, quello dominato dalla famosa cupola su cui ancor oggi campeggia la statua dorata di San Raffaele: un appalto da 108 milioni di euro. di Andrea Scaglia

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