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Tanzi col sondino fa pena? Votate il nostro sondaggio

Si pente in tribunale per "le sofferenze causate a quanti per causa mia hanno subito danni". Ma nel 2006 aveva "la coscienza a posto"

Matteo Legnani
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Mentre migliaia di piccoli risparmiatori erano già finiti ul lastrico, vedendo svaniti nel nulla i risparmi di una vita, lui diceva in tribunale di avere "molti errori da rimproverarmi" ma di avere "la coscienza serena". Parliamo del 2006, appena sei anni fa. Calisto Tanzi era ancora l'uomo che aveva abbagliato mezza Italia con il suo sguardo penetrante e il ciuffo di capelli bianchi. Ecco perchè la sua versione odierna, quella che si è vista ieri con le guance scavate lo sguardo spento e il sondino nel naso per alimentarsi, non può suscitare compassione. Ieri, in tribunale, il Tanzi gravemente malato ha riconosciuto lo "stato di esaltazione" che l'ha portato a commettere illeciti e detto con un filo di voce che porterà "sempre il peso indelebile per le sofferenze causate a quanti, per colpa mia, hanno subito danni". Un pentimento davvero tardivo. Una "conversione" che ricorda quella di chi, ateo per una vita, scopre la fede quando viene colpito da un male incurabile.   Leggi l'articolo: Tanzi col sondino in tribunale: "Ho sbagliato, mi pento"  

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