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Riforma elettorale, intesa fuffa tra Pdl, Pd e Udc

Vertice ABC: legge legata a riforma Costituzione. Si potrà non indicare il candidato premier. Ecco perché non si farà

Nicoletta Orlandi Posti
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L'accordo sulla legge elettorale c'è. E pure quello di incardinarci la riforma della Costituzione. In meno di due ore il vertice tra il segretario del Pdl Angelino Alfano, quello del Pd Pier Luigi Bersani e il leder dell'Udc Pier Ferdinando Casini hanno diramato un comunicato congiunto con il quale danno l'annuncio dell'intesa. Nel dettaglio l'accordo sulla revisione della Costituzione prevede la riduzione del numero dei parlamentari, la revisione dell'età per l'elettorato attivo e passivo, il rafforzamento dell'esecutivo e dei poteri del premier in Parlamento - l'avvio del superamento del bicameralismo perfetto. Per ciò che attiene la revisione della legge elettorale, l'intesa prevede la restituzione ai cittadini del potere di scelta dei parlamentari, un sistema non più fondato sull'obbligo di coalizione, l'indicazione del candidato premier, una soglia di sbarramento e il diritto di tribuna, che equivale allo smantellamento dello sbarramento. L'intesa, insomma, c'è. Ma i punti oscuri sono molteplici.  Oltre alle difficoltà che potrebbero sorgere indebolendo lo sbarramento, un sistema che non indica un candidato premier e dunque le alleanze, in Italia, pare difficilmente sostenibile. Inoltre restano i dubbi sulle tempistiche: basteranno otto mesi per una riforma di rango costituzionale? Difficile crederlo.   Il vertice ABC? Solo 'bla bla' politico Il videocommento di Pietro Senaldi su LiberoTV Taglio parlamentari e legge elettorale - Il numero dei parlamentari, secondo quanto si è appreso, dovrebbe scendere a 500 deputati e 250 senatori. Lo prevede la bozza di accordo sulle riforme costituzionali. "Sul numero dei parlamentari la decisione dovrebbe essere questa: al massimo ci potrà essere una norma transitoria", ha sottolinaeto il leader Udc, Pier Ferdinando Casini. Per quel che riguarda la legge elettorale, ha spiegato Italo Bocchino, sui parte dalla cosiddetta bozza Violante, con uno sbarramento che "dovrebbe aggirarsi attorno al 4-5%". Il premio di governabilità, invece, "potrebbe interessare sia la prima che la seconda forza. Ci vedremo già nelle prossime ore, i nostri tecnici si metteranno subito al lavoro - ha aggiunto Bocchino - per accelerare i tempi". Nuovo vertice la settimana prossima - Soddisfatto dell'intesa  si è detto il segretario del Pdl, Angelino Alfano. Dal vertice di maggioranza alla Camera, secondo lui,  arriva "un segnale positivo. Abbiamo fatto un buon lavoro che può essere foriero di buoni risultati". Dello stesso avviso Pierluigi Bersani: "Il processo è stato avviato positivamente". "E' uscito un comunicato congiunto e questo è un fatto molto importante - ha assicurato - ci sono dei paletti e la volontà di proseguire in parallelo con alcune riforme istituzionali e con la legge elettorale su cui, come noto, il Pd insiste moltissimo e che per noi è prioritaria e dirimente". Certo, ha ammesso, "c'è ancora qualcosa da perfezionare e probabilmente ci riuniremo di nuovo la prossima settimana". Per Bersani, ci sono i tempi per chiudere entro la fine della legislatura. "Se ci si mette rapidamente, certamente ci sono i tempi per la legge elettorale e anche per qualche aspetto della riforma costituzionale - ha assicurato -, bisogna però avviare un percorso sufficientemente condiviso". Da parte sua il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, ha commentato: "Si è chiesto alla politica di battere un colpo e la politica l'ha fatto. Si parla sempre di antipolitica, ma se si riuscirà a passare dalle parole ai fatti la politica avrà dato una buona prova di sè".  Testo in un paio di settimane - Nel giro di un "paio di settimane" verranno presentate le modifiche costituzionali e la nuova legge elettorale. Lo hanno spiegato in una conferenza stampa Italo Bocchino, per Fli, il leader dell'Udc Casini e il centrista Fernando Adornato.   Le riforma saranno presentate in Senato, ha spiegato Casini: la riforma costituzionale sotto forma di emendamento soppressivo e interamente sostitutivo del testo già incardinato in commissione, la riforma del voto come proposta di legge. Sistema tedesco bipolarizzato - "La legge elettorale, così come uscita dal vertice di maggioranza  preserva il sistema bipolare: lo possiamo chiamarlo un tedesco bipolarizzato, con un neologismo 'larussiano': c'è l'indicazione della coalizione e del   premier con un premio di maggioranza per chi vince". Lo ha spiegato il coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, conversando con i giornalisti in Transatlantico. La Russa ha anche sottolineato che "ancora non c'è un testo, ma c'è un accordo di massima". Per l'Idv è una truffa - "La bozza sulla nuova legge elettorale è una truffa", ha commentato il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi. "Non solo non restituisce ai cittadini il diritto di scegliersi i loro candidati, ma gli toglie anche ciò che avevano in precedenza: il diritto di conoscere prima delle elezioni, e non dopo, il programma, la coalizione e il candidato premier. Siamo tutti d'accordo si debba cambiare l'attuale legge elettorale, ma non siamo disponibili a dare il nostro assenso a sistemi che favoriscono le segreterie dei partiti e ignorano la volontà dei cittadini. E' un bene anche fare anche le riforme costituzionali, ma si sta mettendo molta carne al fuoco avendo davanti poco tempo. Verificheremo quindi se si tratta di vera volontà o solo fumo elettorale". Si spacca il Pd - "Apprendiamo con sorpresa che il Pd rinuncerebbe al bipolarismo di coalizione. L'unico bipolarismo possibile in Italia. Una soluzione in contrasto con i deliberati formali del Pd e con la sua linea politica: quella del nuovo Ulivo aperto alle forze moderate di centro nitidamente alternativi al centrodestra nel quadro appunto di un sistema politico bipolare". Lo affermano i 'prodiani' Marina Magistrelli, Mauro Marino, Franco Monaco membri della direzione nazionale Pd. "Una tale soluzione - aggiungono - promette frammentazione al modo della prima Repubblica e, per venirne a capo, di nuovo governi di grande coalizione. L'opposto di una limpida alternativa capeggiata dal Pd". Scettica la Lega - "È davvero stucchevole questo continuo gioco di comunicati e annunci sulle riforme, non seguiti dalle carte", ha commentato il coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli. "Ora voglio vedere le carte prima di pronunciarmi, perchè finora ho visto in circolazione solo bari o illusionisti…". Napolitano dice sì -  Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - si legge in una nota del Quirinale - ha ricevuto questo pomeriggio a Palazzo del Quirinale il Presidente del Senato, Renato Schifani. Nel corso dell'incontro, il Capo dello Stato ha espresso il suo vivo apprezzamento per l'impegno manifestato dal PDL, dal PD e dal Terzo Polo a collaborare per avviare senza indugio - "incardinandole parallelamente" - un insieme di modifiche della Costituzione e la revisione della legge elettorale. Il Presidente Schifani ha dal canto suo prospettato concrete ipotesi di organizzazione a tal fine dei lavori del Senato.          

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