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Trecento milioni all'Alitalia "Illegittimo" per la Corte Ue

Lo Stato aveva concesso alla compagnia di bandiera un'ingente somma in conto capitale. Per Bruxelles non si poteva fare

Nicoletta Orlandi Posti
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Illegittimo il prestito da 300 milioni concesso nel 2008 ad Alitalia dallo Stato italiano. Lo ha deciso il Tribunale dell'Unione europea confermando le decisioni prese dalla Commissione Ue.  Nel 2008, lo Stato italiano aveva concesso alla compagnia di bandiera l'ingente prestito riconoscendole anche la facoltà di imputare tale somma in conto capitale. In seguito a quella  decisione, l'esecutivo di Bruxelles aveva avviato un procedimento d'indagine formale, constatando che "il prestito costituiva un aiuto di Stato illegittimo e incompatibile con il mercato comune, in quanto conferiva un vantaggio economico finanziato con risorse statali, che non sarebbe stato concesso da un investitore privato avveduto". La Commissione aveva dunque ordinato il recupero degli aiuti. Con una seconda decisione, la Commissione aveva ritenuto che la misura relativa alla vendita dei beni di Alitalia - dopo che questa era stata posta in amministrazione straordinaria - non implicasse la concessione di un aiuto di Stato agli acquirenti di quest'ultima, fatto salvo il rispetto integrale degli impegni presi dalle autorità italiane, in forza dei quali la vendita sarebbe stata realizzata al prezzo di mercato. Inoltre, la Commissione aveva confermato che neppure la procedura di amministrazione straordinaria alla quale era stata sottoposta Alitalia portava alla concessione di un aiuto a favore degli acquirenti. Dopo aver depositato varie denunce presso la Commissione, insieme ad altre compagnie ed all'Associazione europea delle compagnie aeree a basso costo (Elfaa), la Ryanair ha chiesto al Tribunale di annullare le due decisioni dell'esecutivo. Decisioni che invece la Corte con sede a Lussemburgo ha confermato.

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