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Fede Cacciato dal Cav: addio a Tg4 e Mediaset Lui fa spallucce: "Che bella che è la primavera"

Cambio di direzione: arriva l'ex Studio Aperto Toti. Emilio paga i guai per Rubygate e soldi svizzeri e spiega: "Ho dato tantissimo a Mediaset"

Nicoletta Orlandi Posti
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Emilio Fede lascia il Tg4 e Mediaset. L'annuncio-bomba è affidato a uno scarno comunicato pubblicato sul sito di Tgcom24: la direzione del Tg4 passa a Giovanni Toti, attuale direttore di Studio Aperto, "in una logica di rinnovamento editoriale della testata". Niente di amichevole, comunque, perché il comunicato parla di "una trattativa per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro non approdata a buon fine". Dall'esordio in Rai fino al caso Ruby Leggi il ritratto di Emilio Fede Guarda il video su LiberoTv: Il meglio di Emilio Fede "E' sbocciata la primavera" - La mattina dopo il clamoroso strappo, un po' sofferente per uno strappo muscolare in palestra ma per nulla angosciato, si racconta e spiega che "è sbocciata la primavera". Così risponde a chi gli chiede come sta affrontando la sua prima giornata da ex direttore del Tg4. "Ho letto i giornali e mi sono subito messo di buon umore. Ho letto cose che normalmente si scrivono di chi non c'è più, con il piacere di esserci ancora. Leggendo la mia storia - ha proseguito Fede - mi sono detto: 'Però, quanto sono bravo'. E poi ci sono i tanti messaggi e messaggini che ho ricevuto, fra gli altri quello del direttore di Radio1 e del Gr1, Antonio Preziosi, che mi invitava a entrare a far parte della sua squadra. L'ho ringraziato. Fuori casa - ha aggiunto - è pieno di gente, ho dovuto farla allontanare". "Ho dato tanto" - Resta, comunque, il dimissionamento da parte di Mediaset e Fede spiega come ci si è arrivati: "Io dovevo firmare l'accordo per uscire  il primo luglio, ho ritardato, in questo ho mancato io. Loro mi hanno sollecitato, io ancora non firmavo, volevo sei mesi di proroga. Loro hanno assunto una posizione decisa, io l'ho fatto a mia volta e così ci siamo separati. E' anche stato un po' male interpretato qualcosa che ho detto a  margine di quella vicenda della banca di Lugano. Una vicenda che resta  importante nella mia vita, perché per me è importante stabilire se sono un riciclatore o una persona per bene, ma il confronto con l'azienda è un'altra cosa: Berlusconi è con me, nel senso che mi vuole bene. In questi anni ho dato tanto a Mediaset e tutta l'azienda mi ha dato tanto. Non potrei mai dire una virgola contro l'azienda", ha concluso Fede. Al Tg4 dal 1992 - Emilio, 81 anni a giugno, festeggiava proprio quest'anno i 20 anni alla direzione del Tg4 inaugurata nel 1992. Da allora, una carriera sempre brillante da mezzobusto-factotum: uomo immagine, simbolo, catalizzatore totale non solo del Tg, ma della rete. Sempre difeso e sostenuto da Silvio Berlusconi, proprio al premier è legata una delle vicende che più ha incrinato il morale di Fede e la fiducia dell'azienda: i suoi rapporti con Lele Mora e il suo ruolo nel cosiddetto Rubygate, con le serate organizzate ad Arcore per e con l'ex premier. Insieme a Mora e alla consigliera Pdl in Regione Lombardia Nicole Minetti, il direttore è imputato per favoreggiamento alla prostituzione dalla Procura di Milano. Fede ha sempre resistito stoicamente, dicendo che avrebbe lasciato la "sua" creatura soltanto in caso di candidatura al Senato nelle fila del Pdl. Berlusconi ha sempre nicchiato, fino all'ultima grana: i soldi che Fede avrebbe provato a portare 2,5 milioni di euro in una borsa a bordo di un'auto aziendale Mediaset. Soldi che una banca elvetica avrebbe rifiutato. Su Libero di giovedì, Fede si è sfogato: "E' un complotto, c'è una congiura nel Tg4 ai miei danni per cacciarmi. Ma svelerò ai magistrati i nomi dei tre responsabili". Lerner "Venga da me" - Gad Lerner tende una mano a Emilio Fede invitandolo nel suo programma di La 7 "L'infedele". "Maramaldeggiare su Emilio Fede licenziato da Mediaset? Non me la sento, troppo facile. Sara' durissima per lui rimanere senza la lucina rossa della telecamera che lo inquadra tutti i giorni. Avrebbe dovuto cominciare per tempo a distaccarsene. A ottant'anni suonati cambiare abitudini rischia di provocare un trauma che non gli auguro. Per la disintossicazione da video, quindi, offro volentieri uno spazio contenuto nel mio studio" scrive sul suo blog il conduttore.        

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