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Il Milan tiene testa al Barça Champions, sogno possibile

San Siro, l'andata dei quarti termina 0-0. Il Diavolo regge e tiene vive le speranze di qualificazione. Leggi le pagelle di Libero

Andrea Tempestini
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Il Milan resta in piena corsa per un posto nelle semifinali di Champions League. I rossoneri di Allegri fermano, in un Meazza tutto esaurito, il Barcellona sullo 0-0, un risultato che rimanda il discorso qualificazione alla gara di ritorno, in programma il 3 aprile al Camp Nou. Privo dello squalificato Van Bommel e degli infortunati Abate, Thiago Silva e Pato, il Milan ha un'occasionissima dopo 3', con Robinho che tutto solo spara alto da due passi. Abbiati, al 9', pasticcia su un sinistro di Messi ma Dani Alvis non sa approfittarne. Episodio dubbio al 16': Sanchez, dopo uno schema su punizione, si ritrova davanti ad Abbiati, che in uscita sembra toccarlo: per lo svedese Eriksson è tutto regolare. Ibrahimovic, al 20', non sfrutta a dovere un assist di Seedorf e, dal dischetto, calcia male, favorendo la parata di Valdes. Sale il Barcellona e Abbiati, al 26', deve distendersi su Xavi, che poi al 32' si vede rimpallare da Nesta una conclusione a botta sicura. Gran recupero di Antonini su Sanchez al 35' ed il primo tempo si chiude senza reti. Nella ripresa, al 7' dentro El Shaarawy per Robinho, un innesto che dà più dinamismo al Milan, che al 14' tira un sospiro di sollievo per una punizione alta di Messi. La partita si fa equilibrata, i campioni d'Italia si difendono con ordine ma, dopo un'azione personale di Tallo ed un tuffo di testa di Puyol, perdono per un infortunio Nesta, al quale il Meazza tributa la standing-ovation. Nel finale scema il ritmo, gli spagnoli abbozzano il forcing e Abbiati, al 43', si supera per impedire a Messi di sbloccare in extremis lo score, con Antonini prodigioso nella successiva chiusura in scivolata sul tap in di Tello. Il presidente Silvio Berlusconi a fine gara è entrato nello spogliatoio per fare i complimenti al catalani: "Cosa ho detto a Guardiola? Che apprezziamo come gioca il Barcellona e che siamo orgogliosi di essere riusciti ad ottenere un risultato in cui il grande Barça non ha prevalso". E sui rossoneri: "Mi è piaciuto ma ho qualche osservazione da fare. Quale? Non si dice...". Nell'altro quarto di finale, il Bayern Monaco ha vinto a Marsiglia 2-0 con reti di Gomez e Robben. Seguono le pagelle a cura di Francesco Perugini MILAN (4-3-1-2) Abbiati 7.5: aveva detto che non c'era una sfida tra lui e Messi. Infatti la tenzone è con tutti i blaugrana, ma lui ne esce vincitore. Bonera 7: fa sembrare l'infortunio di Abate una fortuna. Non sbaglia un intervento in copertura, affronta Iniesta senza paura ed è il primo a pressare dalla sua parte. Mexes 6.5: gli tocca fare il Thiago Silva della situazione e non è un compito facile. Se la cava alla grande, anche se senza l'eleganza del brasiliano. Nesta 7: al rientro dopo tre mesi, sembra non aver mai interrotto gli allenamenti. Pulito e attento come nelle serate migliori. Esce tra gli applausi (dal 29'st Mesbah 5 perde subito Puyol su angolo). Antonini 6.5: ha uno dei compiti più difficili, marcare Dani Alves. Il brasiliano è un Frecciablaugrana, lui sembra sì e no un accelerato rossonero. Mette il turbo per rimontare Sanchez. Nocerino 6.5: nei dintorni dello stadio si sente risuonare solo la canzone a lui dedicata sulle note di “Oh Balotelli...”. Non segna un gol come chiedono i tifosi nell'inno, anche se con un po' più di coraggio avrebbe potuto almeno provarci. Ne salva però uno enorme su Messi. Ambrosini 6: il capitano ne ha vissute tante di serate come questa e rivendica il posto in campo con una grande prestazione di quantità sul “semitraditore” Van Bommel (che ha portato i figli a visitare gli ex compagni alla vigilia). Seedorf 6.5: su di lui si addensano i dubbi di tutti, osservatori e tifosi. Risponde come solo lui sa fare solo in serate così. La Champions gli toglie ogni volta dieci anni. Boateng 6: non è al meglio ma non lo nota nessuno. Serve un assist d'oro a Ibra, un secondo dopo è schiacciato davanti l'area a scalciare Messi (dal 22'st Emanuelson 6 riceve una palla d'oro da Ibra. Sbaglia incredibilmente il controllo). Ibrahimovic 5: anche uno come lui, sa ancora che cosa sono le emozioni. Dopo 20' di sportellate gli arriva la palla giusta davanti ad Alves ma tira debolmente. Preziossimo di testa (due assist d'oro), ma deve anche segnare.   Robinho 5:Allegri aveva chiesto una partita perfetta, un concetto che esclude l'errore clamoroso davanti alla porta dopo appena tre minuti. Un gol che poteva cambiare la sfida. A parziale scusante, si può dire che esce dolorante. Chissà per quanti minuti ha sofferto (dal 7' st El Shaarawy 6: dà una nuova veste alle ripartenze rossonere). BARCELLONA (4-3-3) Valdes 6.5: conferma la sua fama, quella di portiere molto sottovalutato. Freddissimo su Ibra, tiene la partita sui binari immaginati da Guardiola. Dani Alves 6.5: dopo Messi, è lui l'uomo più pericoloso del Barça nei primi minuti. Invece di insistere, però, si innervosisce e inizia a sbagliare. Piquè 6.5: fa bene Guardiola a puntare su di lui dopo un lungo periodo di incomprensioni. Contro i lanci lunghi del Milan il suo colpo di testa è l'arma migliore. E l'amico-nemico Ibra? Come non l'avesse mai conosciuto. Mascherano 6.5: proprio a lui, difensore adattato, tocca il compito di marcare Ibra. Visti i risultati, ormai non se lo ricorda più nemmeno lui che una volta faceva il centrocampista. Puyol 6: eterno, perfetto anche da terzino anche se un po' aiutato dalla timidezza di Nocerino e dall'assenza di un esterno di ruolo nel Milan. Xavi 6.5: almeno un paio di Palloni d'oro di Messi dovevano andare a lui e a ogni pallone che tocca tutti si ricordano il perché. Ma anche lui non riesce a superare Abbiati nonostante le buone occasioni. Busquets 6: Boateng deve fare gli straordinari dietro e al catalano resta solo il compito di controllare la situazione. Quando però gli capita la palla tra i piedi, soffre da morire il pressing dei rossoneri. Keita 5.5: il più spaesato dell'11 blaugrana. Non trova i tempi per la copertura né quelli per l'inserimento offensivo. Sanchez 5: nel girone aveva giocato solo pochi minuti, al ritorno in Italia dal 1' dimostra di aver dimenticato come giocano le difese italiane. E sbaglia un paio di reti che in Spagna avrebbe fatto a occhi chiusi (dal 31'st Pedro sv).   Messi 6.5: la prima volta che trova Mexes lo salta due volte, quando incrocia Nesta invece viene steso. A ogni accelerazione centrale zittisce San Siro, ma poi va regolarmente a sbattere contro la Grande Muraglia rossonera. E i 75mila esplodono. Iniesta 6.5: costretto a girare al largo dalla fascia sinistra da Nocerino e Bonera, riesce comunque a mettere i brividi ogni volta che riceve palla (dal 20' st Tello 5.5: l'uomo nuovo del Barça 2011/12 non risolve la situazione).

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