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Sindaco di Lecce fa piacione: "Casalinghe, uscite con me"

Manifesto elettorale di Paolo Perrone, Pdl: "Alto, brizzolato, slanciato. Se vuoi conoscermi, sono spesso in Comune"

Giulio Bucchi
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Fisico asciutto, sguardo sornione, naso importante. E soprattutto una buona dose di ardimento: Paolo Perrone, sindaco Pdl di Lecce, vola verso le amministrative di primavera sulle ali di un manifesto che sta decisamente facendo parlare la città salentina. L'aitante primo cittadino, per conquistare la rielezione, punta tutto sulla carica sbarazzina: "Ciao, casalinga leccese - recita la sua rèclame elettorale -. Alto, brizzolato, slanciato, tennista. Cucino, lavo, stiro, apparecchio. Se vuoi conoscermi, sono spesso in Comune". Praticamente, un blind date politico se non fosse che Perrone ha avuto già 5 anni di tempo per farsi conoscere. Esilarante la chiusa: "Astenersi perditempo. P.S. Si accettano anche comuniste". Di bocca buona, il Perrone. D'altronde, nel segreto dell'urna tutto vale. Di lui hanno parlato Unità, ilPost.it e Il Foglio, che giustamente ha sottolineato la tendenza da Berlusconi in minore, da provincia, lontano dai clamori delle feste romane o milanesi ma anche dalla sobria noia dei governi tecnici. E siccome la sfida a Lecce si fa bollente, anche la candidata rivale del Pd, Loredana Capone, ha provato a ribattere sullo stesso piano: "Paolo Perrone è certamente un bell'uomo - ammette la bionda democratica nel suo manifesto -. Usciteci pure a cena, corteggiatelo, fatelo sentire speciale. Saprà cucinare, ma non è molto bravo con la gestione della cassa: i conti del Comune li conoscete tutti, sono disastrosi. Care casalinghe - conclude la Capone-, Paolo Perrone è l'uomo ideale per passare una sera, ma se dovete scegliere il sindaco, meglio lasciare perdere. Uscite con lui, e governate con me!".  

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