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Ecco la pillola "5 giorni dopo" Ma non è un contraccettivo

Farmaco anti gravidanza in vendita in Italia dal 2 aprile. Serve la ricetta medica. E' tre volte più efficace delle vecchie preparazioni

Nicoletta Orlandi Posti
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Sbarca anche in Italia dopo due anni la nuova frontiera della contraccezione, la 'pillola dei cinque giorni dopo', efficace, a differenza della classica pillola del giorno dopo, entro i primi cinque giorni dal rapporto. Il farmaco, a base di Ulipristal acetato, sarà disponibile nelle farmacie dal 2 aprile. Utilizzata entro le prime 24 ore dal rapporto la nuova pillola è tre volte più efficace delle vecchie preparazioni a base di Levonorgestrel, e due volte di più nelle prime 72 ore. Inoltre, la nuova pillola può essere assunta dalle donne fino a cinque giorni dopo il rapporto non adeguatamente protetto e quindi a rischio di gravidanza non desiderata. Serve il test di gravidanza - Come fare per assumerla? Anzitutto, va detto che l'Aifa ha subordinato l'autorizzazione della pillola all'obbligatorietà di un test di gravidanza negativo: bisogna accertarsi, insomma, che la donna non sia già incinta, perchè il farmaco potrebbe avere effetti abortivi. Il farmaco richiede una ricetta medica non ripetibile. Prima della prescrizione il medico è tenuto a verificare l'assenza di una gravidanza preesistente attraverso l'esito negativo di un test a base di beta Hcg. Test che la donna può effettuare anche con un semplice stick sulle urine reperibile nelle farmacie. Violenza sessuale - La pillola dei cinque giorni dopo ad oggi è autorizzata in ben 39 Paesi (27 Ue, Norvegia, Islanda, Liechtenstein, Serbia, Croazia, Bosnia, Djibouti, Gabon, Israele, Singapore, Sud Corea e Stati Uniti), e già commercializzato in 28 Stati. La nuova pillola va assunta il prima possibile e non oltre le 120 ore dal rapporto non protetto o anche dopo l'uso di un altro metodo contraccettivo non adeguatamente utilizzato (ad esempio quando la donna ha dimenticato di assumere 2-3 o più pillole anticoncezionali, c'è stato un distacco del cerotto, la rottura di un preservativo) e nei casi in cui si sia registrata una violenza sessuale. Non può quindi, e non deve mai, sostituire un metodo contraccettivo di routine.

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