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Fanno sentire Radio Maria Condannate per stalking

Due sorelle, per vendetta, obbligano il fratello ad ascoltare la programmazione. Alla moglie viene un esaurimento

Andrea Tempestini
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Radio Maria ha accumulato, nel tempo, molti record e definizioni, ma che potesse diventare anche strumento di persecuzione probabilmente nessuno lo avrebbe mai immaginato. Eppure è successo in Sardegna. Hanno perseguitato per anni il fratello, con cui erano in lite per ragioni economiche, costringendolo a subire l'intera programmazione di Radio Maria, diffusa a tutto volume davanti al ristorante gestito da lui e dalla moglie. Due sorelle di Golfo Aranci (Olbia-Tempio), Caterina e Francesca Servini, sono state condannate a otto mesi di reclusione per stalking dal giudice del tribunale di Olbia, Riccardo De Vito.   Le due sorelle avevano deciso di vendicarsi attuando molestie di vario tipo nei confronti di alcuni familiari, tra cui il fratello Pietro e sua moglie. Radio Maria veniva diffusa a tutto volume durante l'orario di apertura del ristorante di Pietro Servini. La sua consorte, sull'orlo dell'esaurimento nervoso, era stata costretta a cambiare città, trasferendosi a Sassari. Le due sorelle stalker sono state condannate anche al pagamento delle spese giudiziarie e dei danni che saranno quantificati in sede civile. In effetti, il palinsesto della radio, per chi non ne è un fedele ascoltatore, può risultare vagamente pervasiva. Ecco un esempio di programmazione, quella andata in onda ieri: si comincia a mezzanotte con la recita del Santa Rosario; a mezzanotte e mezzo viene riproposta  la catechesi di padre Livio Fanzaga, fondatore  e instancabile animatore della radio; alle due la rubrica sulle Vite di  Santi, a cui segue di nuovo il Santo Rosario e uno spazio dedicato alla figura di Bernadette Soubirous (la veggente di Lourdes).   E così via, nell'arco delle ventiquattr'ore, cadenzate da recite di rosari, di preghiere, di e celebrazioni eucaristiche, e rubriche che si occupano di Bibbia, commenti alla stampa, apologetica, fede e medicina, fino al commento e alla riflessione sui Promessi Sposi, a cura di Francesco Agnoli e la rubrica di Antonio Socci «Nel mondo, ma non del mondo». Quotidianamente, poi, si alternano spazi e rubriche dedicate alla spiritualità, alla catechesi per i giovani, ma anche dedicate ai problemi di ogni genere, per esempio la medicina veterinaria.  Chiaro che essere costretti ad ascoltare tutto il giorno la radio a tutto volume può risultare leggermente esasperante. Ma chi lo fa per libera scelta - magari senza rintronare parenti e vicini - ha formato, e continua a formare, una grossa schiera. Nata nel gennaio 1987 Radio Maria è rapidamente diventata un vero e proprio fenomeno radiofonico, ma non solo, un network della fede dalle proporzioni inimmaginabili, considerando che si regge quasi totalmente sul volontariato. E non solo in Italia, ma praticamente in tutto il mondo, dal Burkina Faso fino in Papua Nuova Guinea. Ultimamente padre Livio ha lanciato appelli per chiedere ulteriori aiuti: la crisi colpisce anche qui. Come si evince anche dal nome, la radio fa della Madonna la figura-chiave, il perno della sua missione. In particolare c'è una grande attenzione nei confronti di realtà come quella di Lourdes e di  Medjugorje.  E a Radio Maria si attende con grande ansia l'esito della commissione d'inchiesta internazionale istituita in Vaticano sulle apparizioni mariane di questo piccolo paese bosniaco, diventato famoso in tutto il mondo, Ancora sei-sette mesi di lavori, poi entro la fine di quest'anno la commissione,  presieduta dal cardinale Camillo Ruini, concluderà i suoi lavori con un pronunciamento,  sottoposto alla Congregazione per la dottrina della fede e quindi a Benedetto XVI. di Caterina Maniaci

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