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Pure l'Udc si allea con i comunisti. E la Lega va coi fascisti

Tutti i cortocircuiti elettorali in vista delle amministrative. Casini stringe un patto con il rosso rinnegato. Carroccio abbraccia il candidato di Storace

Andrea Tempestini
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Il governo tecnico ha sparigliato le carte della politica italiana. E le ripercussioni, più o meno dirette che siano, si vedono anche in vista delle prossime elezioni amministrative. Le alleanze che stanno sorgendo sono veri e propri mostri, degni del miglior Frankenstein. Non c'è infatti soltanto Gianfranco Fini che, a Parma, si allea con la sinistra, sostenendo il candidato sindaco del Partito Democratico, Vincenzo Bernazzoli. Il caso di Verona, infatti, ha già fatto scuola. Stiamo parlando del fatto che Francesco Rutelli si è smarcato da Casini per abbracciare la Lega Nord. Un cortocircuito. Cicciobello ha spiegato: "Flavio Tosi ha dimostrato di essere un buon sindaco, Verona è bene amministrata, anche perché quando di recente il presidente Napolitano ha fatto visita alla città, il sindaco lo ha accolto con le insegne civiche esposte". Niente simboli padani, insomma: e tanto basta per stringere un'alleanza (decisamente inconsueta). La Lega con i 'fascisti' - Vi è poi il curioso caso di Cantù, provincia natale dell'ex superministro Giulio Tremonti, dove la Lega Nord ha abbracciato La Destra di Storace e Buontempo. Il candidato sindaco del Carroccio, il deputato Molteni, ha infatti deciso di abbracciare il fiduciario locale di Storace. Ma Umberto Bossi, un tempo, non aveva mica sbottato: "Mai con i fascisti"?. Sì, lo aveva fatto. Ma, si sà, nella politica le cose cambiano con una velocità sorprendente. Per inciso c'è anche il caso di Comacchio, nel ferrarese: protagonista è ancora Futuro e Libertà, che preferisce anche in questo caso il candidato del centrosinistra. Taranto cattocomunista - Infine la strepitosa situazione che si è venuta a formare a Taranto. In questo caso agli onori della cronaca balza un altro pezzettino del Terzo Polo, quello più consistente e pesante, l'Udc di Pierferdinando Casini. I centristi ci hanno messo un attimo ad abbandonare tutti i loro pregiudizi anti-comunisti, ed eccoli abbracciare il candidato Ippazio Stefàno, un sindaco che si professa comunista a tutto tondo, un seguace di Enrico Berlinguer, che però in questo caso è stato mollato da Rifondazione e dai Comunisti italiani (ma viene sostenuto dall'Idv di Antonio Di Pietro). Insomma, a Taranto va in scena l'assoluto trionfo del cattocomunismo (con una venatura dipietresca a renderlo ancor più grottesco...).

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