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Scommesse, crolla il calcio Ora trema tutta la Serie A

Calcioscommesse, arrestato l'ex barese Masiello: "Feci autogol per soldi". Ma è solo l'inizio: ora la paura fa novanta

Andrea Tempestini
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Tre arresti, una ventina di indagati, almeno cinque partite truccate. In attesa degli sviluppi dell'inchiesta cremonese, è la procura di Bari a scrivere la nuova puntata che affonda ancora di più il calcio. IN CARCERE I carabinieri hanno portato dietro le sbarre Andrea Masiello, 26 anni, (ex Bari, ora all'Atalanta) e due suoi amici: Giovanni Carella, 46, e Fabio Giacobbe, 30. Al centro dello scandalo c'è lui, Masiello: è accusato d'aver manipolato gli incontri del Bari vendendo informazioni ad alcuni gruppi di scommettitori. Lui era la mente, Carella e Giacobbe le braccia. Masiello: "Feci autgol per soldi" Guarda il video della rete incriminata su LiberoTV IL PROTOCOLLO A coniare la definizione è, nell'ordinanza, il gip Giovanni Abbatista, che ha accolto le richieste del procuratore Antonio Laudati e del sostituto Ciro Angelillis. Il “protocollo Masiello” funziona così: «Per ottimizzare le proprie prestazioni e coronare con successo gli obiettivi perseguiti, necessita del vitale contributo di uno o più calciatori in grado di garantire il risultato direttamente dal rettangolo di gioco. Specie se difensori». La vicenda mette «in luce come più calciatori del Bari, sul finire della stagione 2010-2011, fossero ormai sul “mercato”: non già nel senso calcistico del termine, ma nella accezione deteriore mercantile dell'espressione, essendo pronti alcuni beniamini della Curva nord dello stadio san Nicola a fare mercimonio delle proprie, invero sbiadite, prestazioni professionali in favore del miglior offerente pur di conseguire un utile in denaro e a farlo anche contemporaneamente su più tavoli. Sia che gli interlocutori fossero stranieri senza scrupoli, sia che si trattasse di allibratori, faccendieri e ristoratori locali». COMBINE Le gare nel mirino sono Cesena-Bari (1-0), Bari-Lecce (0-2), Bologna-Bari (0-4) del precedente campionato di Serie A e Cesena-Bari (1-0) e Udinese-Bari (3-3) della stagione 2009-2010. La manipolazione di Bari-Lecce, dice il gip, «può ritenersi emblematica»: ha permesso «ai membri del sodalizio di guadagnare una cifra ragguardevole oscillante tra i 250.000 e i 300.000 euro». La vittoria su un Bari già retrocesso consentì al Lecce di salvarsi. AUTORETE Dopo aver più volte negato ogni responsabilità, Masiello, alla fine (con una nota inviata il 28 marzo alla polizia), ha ammesso d'aver fatto apposta a segnare l'incredibile autogol in quel derby. «Voglio aggiungere che, quando il risultato era sullo 0-1, ho sfruttato un'occasione che mi si è posta per poter cristallizzare definitivamente l'esito di sconfitta per il Bari e per poter, quindi, ottenere il pagamento promessomi, realizzando così l'autogol con cui si è concluso l'incontro». Il gip ricostruisce quasi da sportivo i dettagli di quell'episodio: all'80° minuto Masiello «deviava con un colpo di testa nella propria rete un pallone che non era nemmeno diretto nello specchio della porta barese consentendo il raddoppio degli avversari. Qualunque calciatore di livello anche solo amatoriale sarebbe perfettamente in grado di intendere l'inspiegabile anomalia - o, più esattamente, l'estrema gravità - di una simile condotta di gioco». SVILUPPI Sono iscritti nel registro degli indagati i giocatori Daniele Portanova (Bologna), Alessandro Parisi (Torino), Simone Bentivoglio (Sampdoria), Marco Rossi (Cesena), Abdelkader Ghezzal (Cesena), Marco Esposito (Pisa), Nicola Belmonte (Siena) e Antonio Bellavista (ex Bari). L'inchiesta, dice il pm Laudati, «è il primo tassello di un'indagine molto articolata. Tre i filoni: il ruolo dei calciatori, degli scommettitori esteri e della criminalità organizzata. Per noi più rilevante è il terzo». di Gilberto Bazoli

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