Cerca
Logo
Cerca
+

La Camusso si fuma le canne Il Giornale si innamora

Paolo Guzzanti dedica un ritrattone alla segretaria della Cgil: "Conta perché è brava, ha distrutto la teoria delle quote rosa"

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Susanna Camusso si è sbottonata in radio, ai microfoni di Un Giorno da Pecora, una trasmissione che quotidianamente irradia nell'etere una pennellata di follia. L'ultimo tocco, in mero ordine cronologico, è stato quello della segretaria della Cgil, che senza farsi problemi ha candidamente ammesso di essersi fatta le canne in adolescenza. La Camusso ha recintato la sua deriva da figlia dei fiori ai confini temporali del suo liceo. Ma il fumo di quelle canne deve aver volato alto, in lungo in largo, e anche nel tempo. Ed è così che con un pizzico di sorpresa, sul Giornale di oggi, a firma del libero pensatore Paolo Guzzanti, fa capolino un ritrattone della segretaria del sindcato rosso decisamente atipico e inaspettato. Le canne della Camusso tra lavoro e sindacalismo Leggi il graffio "Una donna con le palle" - Nei giorni più aspri della lotta sulla riforma del lavoro e sul totem-articolo 18 (sorvolando sul fatto che la Camusso vada in radio a raccontarci la sua adolescenza: era opportuno farlo?), da una testata che spinge per la revisione del mercato occupazionale e soprattutto della flessibilità in uscita, non ci si aspettava una presa di posizione così accondiscendente nei confronti della terribile Susanna: "Una donna con le palle", secondo Guzzanti. A Un giorno da Pecora, la segretaria "parla insomma di sé e degli altri, della politica e della vita, come un essere umano e non come un guru. Pensiamo - sottolinea Il Giornale - che vada notato e annotato non tanto e non solo per la qualità dei suoi giudizi, ma anche perché questi giudizi appartengono alla sfera della normalità e non della supponenza divina dei leader, sindacali o politici che siano". "Conta perché è brava" - Una "donna con le palle", insomma, perché "dimostra da sola quanto sia idiota la teoria delle quote rosa: ha fatto tutto da sé, si è fatta da sé e conta perché è brava e non per la questione del genere sessuale". Peccato che la donna che "ha fatto tutto da sé", nei giorni dei tavoli tra governo e parti sociali, minacciando scioperi e battaglia barricadera stia minando la possibilità di un accordo sul lavoro e sull'articolo 18. Buttando l'occhio agli ultimi dati sulla disoccupazione record in Italia, forse qualche dubbio sulla bravura della segretaria Cgil che nulla vuole cambiare in un contesto disperato, potrebbe anche sorgere. "Prendo atto del coraggio" - A Un giorno da pecora un esercito di politici e personaggi famosi ha fatto la sua sparata: da Roberto Castelli che sogna L'Isola dei Famosi a Domenico Scilipoti che sbrocca (un must, un pezzo ormai mitologico) parlando di sé in terza persona; dalla moglie di Flavio Tosi che a Verona, fosse per lei, voterebbe il Pd a Daniela Santanché che parla del "governo al Profumo di Passera"; tra gli scivoloni più recenti quello del neo-insediato ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, che poche ore dopo la nomina riapre al nucleare e scatena il primo terremoto nel governo Monti. La Camusso ci ha parlato di hashsih, cartine e profonde boccate: "Non possiamo che prendere atto di un certo coraggio della segretaria generale della Cgil", spiega Guzzanti, perché "farlo espone comunque a critiche". "Ci ha rassicurato" - Quindi la chiosa del ritrattone pubblicato su Il Giornale di oggi: "Ci sembra insomma che, complice quello strumento onirico e sempre di moda che è la radio, Susanna Camusso abbia reso un buon servizio al suo ruolo e, pur mantenendo con fermezza il punto, abbia dimostrato che si può essere intransigenti senza essere necessariamente faziosi e isterici e questo ci ha rassicurato". Sicuri, però, che la stessa calma olimpica e questa volontà di divagare su canne e primi amori (sindacali, s'intende) siano arrivati anche al tavolo col governo? Forse, oggi, più che la spigliatezza in radio conta portare a casa una buona riforma del lavoro, e in tutta sincerità la Camusso, sembra volere tutto l'opposto.

Dai blog