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Romani, grana bollette pazze: "Tutta colpa di mia figlia"

La procura di Monza indaga per peculato l'ex ministro, assessore all'Expo: 5mila euro di traffico con il telefono del Comune

Pruneddu Pietro
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Papà uso un attimo il tuo cellulare. A tua insaputa. Il parlamentare pdl Paolo Romani è indagato dalla Procura di Monza con l'accusa di peculato. L'ex ministro dello Sviluppo economico avrebbe concesso in uso alla figlia un telefonino intestato al Comune di Monza (dove Romani è attualmente assessore all'Expo). E la ragazza in due mesi sarebbe riuscita ad accumulare una bolletta di 5 mila euro. Proprio qualche giorno fa il Comune lombardo era finito al centro delle polemiche per le spese telefoniche folli: 500 mila euro in un anno. Tutto a mia insaputa - Immediata la replica di Romani. Ha sostenuto che per lavoro utilizza quattro telefoni cellulari e quello incriminato lo lascia sempre a Milano. Niente di strano che a quel numero possano aver risposto la segretaria o la figlia. Ma in questo caso si parla di chiamate effettuate, non ricevute. Insomma Romani sembra indirizzato a entrare nel club del "non sapevo", in cui già militano Umberto Bossi (ristrutturazione della casa di Gemonio a sua insaputa), Michele Emiliano (le cozze a sua insaputa) e Claudio Scajola (casa al Colosseo comprata a sua insaputa).  

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