La Houston con il naso bucato dall'abuso di cocaina

Matteo Legnani

Whitney Houston annegò in una vasca da bagno con l’acqua caldissima, cocaina in corpo e una polvere bianca poggiata vicino: questo quanto si legge nella conclusione finale del 'coroner', il medico legale che ha stilato un rapporto sulla causa del decesso. I detective trovarono vicino al cadavere, riverso a faccia in giù nella vasca, una sostanza farinosa bianca, un pezzo di carta arrotolato e uno specchio vicino. La star, che aveva dominato la scena musicale degli anni '80 e '90 vendendo oltre 170 milioni di dischi, aveva alle spalle una storia di tossicodipendenza. L'autopsia a marzo stabilì che la cantante era morta per annegamento accidentale a causa degli effetti della cocaina. Il nuovo rapporto rivela che la Houston aveva una narice perforata, a conferma dell’abuso di sostanze stupefacenti, e un filo di sangue che le colava dal naso. La star fu ritrovata in 30 centimetri di acqua molto calda, che faceva 34 gradi circa 6 ore dopo la morte. La cantante aveva anche tracce di marijuana in corpo e nella stanza, nell’hotel di Beverly Hills, c'era anche una bottiglia di champagne aperta.