Orefice spara a rapinatrice: applaudito dalla gente

Matteo Legnani

Uno scroscio di applausi. Dalla gente, dai suoi concittadini. Così Francesco Cifola è stato salutato ieri mentre i paramedici lo caricavano sull'ambulanza, steso su una barella e con un braccio fratturato, dopo la tentata rapina alla sua gioielleria di Monte Urano, in provincia di Fermo. Cifola aveva appena sparato tre colpi a uno dei rapinatori: Rosa Donzelli, napoletana di 36 anni, rimasta uccisa sul marciapiede di fronte alla vetrina. Una reazione, quella della gente, certo dettata dalla paura e dallo choc. Ma anche di solidarietà verso un uomo che si è solo difeso da una brutale aggressione mentre stava lavorando. E che ora, dopo le botte e il terrore, rischia una incriminazione per eccesso di legittima difesa, se non per omicidio preterintenzionale.