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Gli abusivi occupano le case, Pisapia gli paga l'albergo

Milano, blitz degli abusivi in Comune. E il sindaco dopo protesta degli sgomberati di 4 case popolari gli paga l'hotel

Andrea Tempestini
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Occupano una casa Aler abusivamente, vengono sgomberati, per ritorsione invadono con tende e cartelli gli uffici del Comune di via Larga. Dopo 3 ore e mezza di trattative gli assessori alla casa e alla sicurezza, messi all'angolo e preoccupati dalla situazione di tensione che si è venuta a creare, decidono: paghiamogli l'albergo. Sarà che ci sono di mezzo 11 bambini e che domani è Pasqua, ma la strada scelta dalla giunta Pisapia è un precedente molto pericoloso. Sarà anche che i 30 manifestanti sono riusciti a salire fino al quarto piano degli uffici di via Larga e che sgomberarli avrebbe significato mettere a ferro e fuoco la sede. Sconcerto e disappunto anche da parte di una consigliera della maggioranza, la capogruppo Pd Carmela Rozza: «Gli sgomberi per i delinquenti devono andare avanti». E si può stare certi che settimana prossima a Palazzo Marino ci sarà di che discutere. Riccardo De Corato ha pronta una denuncia alla Corte dei Conti: «Chi paga l'albergo a dei delinquenti, il Comune?» e chiede che il sindaco si impegni a denunciare gli abusivi per interruzione di pubblico servizio, occupazione abusiva e occupazione di spazio pubblico. «E comunque l'era degli sgomberi è finita, se sottostanno al ricatto e gli pagano pure l'alberto è la fine», è la considerazione di De Corato. Ma intanto i fatti. Ieri mattina quattro famiglie, denunciate a più riprese dagli altri inquilini per comportamenti al limite della legalità (c'è pure, e lo ha riferito l'assessore alla Casa Lucia Castellano, una denuncia per spaccio), sono state sgomberate dalle case popolari di via Pastronchi, zona San Siro. Dopo poche ore una pattuglia di trenta persone tra abusivi e dissidenti del Comitato Abitanti San Siro hanno occupato gli uffici al quarto piano dell'assessorato alla Casa in via Larga. Slogan, cartelli, tende e catene. Nell'era Pisapia, le occupazioni degli spazi del Comune stanno diventando la norma. Due settimane fa c'è stato il blitz a Palazzo Marino degli anarchici del Cantiere per impedire al giudice Gian Carlo Caselli di parlare ed è stata occupata per parecchie ore la sala Alessi. Ieri è stato il turno degli abusivi delle case popolari. Con quattro tende da campeggio sistemate due in corridoio e due nelle stanze dell'assessorato, i manifestanti si sono installati in via Larga dalle 14.30. Molto dure le parole contro il sindaco, soprattutto perché nello sgombero sono rimasti coinvolti undici bambini. «Pisapia si spende per la felicità e la sicurezza dei bambini buttandone undici per strada», si legge sui cartelloni. «Gentili con coi potenti, arroganti con i poveri» accusano altri foglietti bianchi a caratteri neri cubitali. Tempo tre ore e si trova la mediazione. Le quattro famiglie, per un totale di 10 adulti e 11 minori, alloggeranno in un albergo a spese del Comune fino al prossimo giovedì (con eventuale proroga fino a domenica), in attesa che la commissione di assegnazione delle case popolari, alla presenza dell'assessore e dei sindacati, valuti, a partire da martedì, se per le famiglie sgomberate questa mattina esistono i requisiti richiesti per l'assegnazione in deroga alle graduatorie, come abitanti in stato di necessità. La denuncia che ha portato all'intervento delle forze dell'ordine in via Pastronchi, è partita dagli altri inquilini del caseggiato Aler. Lo sgombero era già stato programmato per il dicembre scorso e poi rinviato al termine della stagione invernale. Dalla fine dell'anno, però, sulla scrivania del Sindaco e della Castellano sono arrivate decine di lettere in cui i residenti si lamentavano per lo stato di disagio creato da questi abusivi. «Abbandonano rifiuti per terra, rompono le cassette della posta, lasciano liberi i cani che sporcano dappertutto - si legge nella lettera - ma soprattutto hanno atteggiamenti intimidatori verso chi si azzarda a contestare i loro comportamenti». La Castellano conferma: «Non possiamo proteggere chi commette il reato di occupazione abusiva, soprattutto quando ci sono particolari segnalazioni». L'assessore ha anche precisato, al contrario di quanto sostengono i manifestanti, che durante lo sgombero «erano presenti tre assistenti sociali, che hanno inoltrato a donne e bambini la proposta di una comunià di accoglienza, da tutti rifiutata». Dunque, la linea del Comune sull'abusivismo rimane la stessa «chi occupa deve essere sgomberato», ma «non lasciamo nessuno in strada». E intanto, il Comune, paga a tutti l'alberto. Più ricatto di così. di Michela Ravalico

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