Assalto Maroni: Basta Kooly Noody e Cerchi magici

Giulio Bucchi

Roberto Maroni e Umberto Bossi, botta e risposta. Sabato, via Facebook, l'ex ministro degli Interni aveva rilanciato la parola d'ordine in casa Lega: "Pulizia, pulizia, pulizia". Parole da leader del Carroccio in pectore, anche se attualmente il potere è da spartire con i colleghi del triumvirato Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago, eredi temporanei del Senatùr. Ma proprio Bossi, dopo le dimissioni diretta conseguenza dello scandalo giudiziario che ha investito il Carroccio, è tornato alla carica. "La pulizia è già in atto e c'è già chi la deve fare". Dalle pagine della Padania, l'ex leader ribadisce la necessità che i verdi restino "tutti uniti" contro "l'attacco che mira a dividere". Chi mira a dividere sono "quei magistrati mandati da Roma farabutta contro la Lega", per usare le parole di Bossi, ma - mormorano i maligni - forse pure Maroni e i maroniani, che vorrebbero epurare il Cerchio Magico (da Rosi Mauro a Renzo Trota Bossi e Marco Reguzzoni) considerato responsabile dello sfascio del partito. E ai suoi fedelissimi Bobo avrebbe confidato: "Mi sono francamente rotto di Cerchi magici e Kooly Noody", chiaro riferimento a Rosi Mauro e al suo amante canterino Pier Mosca. Rosi, Pier e Kooly Noody: ascolta su LiberoTv La voce della base - Che il braccio di ferro tra vecchio e nuovo leader sia in atto lo conferma anche la base leghista sul web, che negli ultimi giorni si sta sempre più schierando con Bobo. Secondo un'analisi sulla rete effettuata da Voices From the Blogs, osservatorio permamente sui social media dell'Università degli Studi di Milano, il 64,6% dei 33mila tweet pubblicati tra il 5 e l'8 aprile, metà dei quali riflesso dell'opinione dei cittadini lombardi, ritiene Roberto Maroni il futuro capo del Carroccio. E mentre salgono le quotazioni di Flavio Tosi (maroniano, tra l'altro), solo il 29% (che sale al 36% tra i lombardi) considera Umberto Bossi ancora in gioco. Il 17% dei tweet, anzi, indica proprio nell'ex segretario dimissionario il principale colpevole dello scandalo sui soldi leghisti sottratti alle casse del partito per pagare spese private di familiari e fedelissimi del Senatùr. Ecco perché la serata dell'orgoglio leghista in programma domani sera a Bergamo rischia di essere non quella dell'unione padana, ma del big bang.