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Alberghi, fatture e note spese: la Lega e la contabilità in nero

Le carte della ex contabile Giordano: accanto ai bilanci ufficiali c'è un canale occulto. I rapporti con la 'ndrangheta

Giulio Bucchi
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Una contabilità ufficiale e una occulta. E ancora, i rapporti tra la Lega e 'ndrangheta. Sono alcuni dei punti chiave della testimonianza di Helga Giordano e delle carte che gli inquirenti che indagano sul Carroccio hanno raccolto a casa della ex contabile di via Bellerio e assessore al bilancio del Comune di Sedriano (Milano), diventata testimone chiave nell'inchiesta sull'ex tesoriere verde Francesco Belsito e la sua gestione dei rimborsi elettorali. La Giordano, licenziata dal partito lo scorso febbraio dopo 7 anni (perché accusata di aver truffato un'imprenditrice presentandosi come segretaria particolare di Umberto Bossi, recita la versione ufficiale; "mobbizzata da Belsito", sostiene lei), ha parlato di una documentazione finanziaria che i responsabili amministrativi leghisti chiedevano di non inserire nei bilanci. Fatture e note spese in nero - In casa della Giordano sono stati rivnenuti documenti, rendiconto di carte di credito, note spese e fatture "anomale", sottratte dalla contabile proprio perché sospettava della condotta della segretaria amministrativa Nadia Dagrada, al centro delle intercettazioni con Belsito. In quelle carte ecco spuntare nomi di militanti leghisti noti e altri totalmente sconosciuti. "Le fatture emesse da Paola Prada, Andrea Calvi e Luigi Pisoni, ad esempio, le avevo sulla scrivania perché recapitatemi direttamente dal postino e mi furono tolte dalla Dagrada dicendomi che non andavano inserite nel prospetto ufficiale delle spese/bonifici", ha scritto Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, riportando le parole della Giordano davanti agli inquirenti -. Nelle voci ufficiali ci sono "significative spese di rappresentanza in ristoranti", che la stessa Giordano ammette "discutibili dal punto di vista del contribuente con i cui soldi vengono finanziati i partiti", ma perfettamente legali, così come le spese per mantenere l'asilo che si trova all'interno della sede della Lega Nord. Ma poi ci sono tutte le spese "personali" della famiglia di Umberto Bossi e dei suoi fedelissimi. "Tra le spese anomale (e non presenti nei bilanci ufficiali, ndr) inserisco le fatture della "Cori.cal service" che erano singolari perché, tenuto conto che si tratta di una ditta di pulizie, avevano oggetti anche diversi dalla semplice pulizia e lo stesso importo delle fatture mensili era oscillante mentre invece ragionevolmente poteva ritenersi che dovesse essere più o meno fisso". E ancora, 43mila euro per il parcheggio semestrale di sei camion con la vela pubblicitaria e fatture non emesse dalla Lega, giù giù fino all'ormai corposo elenco delle auto in uso ai figli di Bossi e ad altri dipendenti Lega. Rapporti con la 'ndrangheta - Agli inquirenti la Giordano ha parlato anche del procacciatore d'affari della 'ndrangheta Romolo Girardelli, i cui rapporti con la Lega sono iniziati prima dell'arrivo di Belsito. "Girardelli - ha verbalizzato l'ex contabile - accompagnava talora in ufficio Maurizio Balocchi (ex tesoriere leghista morto nel 2010, ndr). I due sembravano legati da forte amicizia, pur essendo Girardelli del tutto estraneo al partito". I magistrati sono convinti che l'uomo attraverso le casse del Carroccio riciclasse i soldi della criminalità organizzata.

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