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Belsito spaventa il Carroccio: "Nella Lega tutti sapevano"

L'ex tesoriere al Secolo XIX: "Nel partito avevano il controllo di tutti i miei atti. Ho sempre amministrato correttamente"

Giulio Bucchi
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Francesco Belsito come Luigi Lusi. Parla l'ex tesoriere della Lega e il partito trema, proprio come accaduto con l'ex collega della Margherita. E le parole di Belsito, indagato per i conti del Carroccio, sono quasi in fotocopia: "Io non ho mai fatto nulla da solo. In tanti nella Lega sapevano, avevano il controllo di tutti i miei atti.  E, per la mia parte, so di aver sempre amministrato correttamente". Parla al Secolo XIX, Belsito, ed è quasi uno sfogo d'amarezza. "C'è un'inchiesta, c'è il lavoro delle procure. Io - spiega - ho l'ordine di non aprire bocca, di non parlare di nulla che riguardi le indagini. Prima vogliamo vedere le carte, io e i miei avvocati, vogliamo capire quali sono le contestazioni. Poi a quel punto, qualcosa dirò. Parlare in questo momento - aggiunge - non ha senso. Per tutti Belsito è il diavolo. In questo momento mi tengo la croce e  la porto. Nel frattempo preparo tutto quello che potrà essere utile alla mia difesa". L'ex tesoriere ribadisce quindi di essere stato un buon amministratore: "Sono assolutamente convinto di non aver agito male. Io ero un contabile, un amministratore di beni. Non ho mai agito per i fatti miei". Sul fronte dell'inchiesta, i pm di Milano ascolteranno Roberto Maroni. Sono poche le novità: ieri le Procure di Bologna e Genova hanno aperto fascicoli sul Carroccio unendosi all'iniziativa, ben più avanzata, di Milano, Napoli e Reggio Calabria.  

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