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Monti, sei l'ammazza Pil: "Occhio, la Grecia è vicina"

Il premier: "La crescita non tornerà fino al 2013". Prodotto interno giù dell'1,2%: "Lavoriamo per non finire come Atene"

Andrea Turco
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"Sul piano interno la crescita non tornerà fino al 2013". Lo sottolinea il premier e ministro dell'Economia, Mario Monti, nella bozza della relazione che accompagna il Documento di economia e finanza. "La congiuntura internazionale, come indicato nel Programma di Stabilità, resta debole e incerta", sottolinea Monti.  "Il disagio occupazionale tocca direttamente o indirettamente quasi la metà delle famiglie italiane” aggiunge il premier. La crisi "ha colpito con particolare durezza i lavoratori meno istruiti, i più giovani, quelli con contratti a termine e le donne". Non a caso, nella conferenza stampa seguita all'approvazione del Documento di economia e finanza da parte del Consiglio dei Ministri, il premier ha citato i 1.720 suicidi della Grecia come esempio di come la crisi uccida, letteralmente. "Rischiavamo di finire come Atene - ha ricordato Monti - e ancora lavoriamo per non fare quella fine". "Cerchiamo di evitare di finire come la Grecia": la conferenza stampa di Monti Le stime - Il Pil calerà quest'anno dell'1,2% per poi tornare a crescere nel 2013 quando segnerà un incremento  dello 0,5%. Sono queste le stime di crescita contenute nella bozza del Documento di economia e finanza (Def). Il governo rivede così al ribasso le previsioni precedenti che indicavano un calo del Pil dello 0,4%.   Confermato il pareggio di bilancio nel 2013: secondo le nuove stime il rapporto deficit/Pil si attesterà all'1,7% quest'anno per poi arrivare allo 0,5%, vicino al pareggio, nel 2013. Le precedenti stime indicavano l'1,6%.   Il mercato del lavoro invece sarebbe in ripresa solo a partire dal 2013, quando il tasso di disoccupazione scenderà al 9,2% dal 9,3% di quest'anno. Sempre quest'anno, gli occupati dovrebbero far registrare una flessione dello 0,6 per cento.  

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