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Tangenti a Sesto San Giovanni, scatta un altro arresto

Il Gip di Monza ordina le manette per l'architetto Renato Sarno. In un altro filone d'indagine è indagato l'ex sindaco Filippo Penati

Giulio Bucchi
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L'architetto Renato Sarno è finito in manette a Milano su ordine del Gip di Monza nell'ambito dell'inchiesta sul sistema di tangenti a Sesto San Giovanni. In un altro filone della stessa inchiesta è indagato l'ex sindaco e presidente della Provincia di Milano Filippo Penati. Sarno è accusato di aver indotto l'immobiliarista Edoardo Caltagirone a stipulare un contratto di consulenza per un milione di euro ottenendo come "anticipazione" 367mila euro in assenza di prestazioni professionali. Secondo l'accusa, il pagamento doveva favorire progetti edilizi in Comune. Insieme a Sarno, è indagato in concorso per il reato di concussione anche Marco Bertoli, ex direttore generale del Comune di Sesto. Soldi alla lista Penati - Ma c'è di più. Nel foglio Excel numero 4, estrapolato dalla pen-drive sequestrata a Sarno, denominato "Associazione", viene rappresentata "una tabella con l'intestazione 'Campagna elettorale' e l'indicazione 'contanti per un totale di 65mila euro'". Lo scrive il gip di Monza nell'ordinanza di custodia cautelare a carico del professionista. Nel foglio 5, si può leggere, sempre nell'ordinanza, "in ogni riga vi è un nominativo e un importo": tra questi nominativi, ci sono l'associazione "Fare Metropoli, Ida Nora Radice, Lista Penati Presidente". Secondo il gip, "emerge una fitta rete di rapporti che Sarno ha intrattenuto con funzionari pubblici, dai quali o tramite i quali ha ricevuto incarichi professionali altamente remunerativi, in relazione a grandi opere, verosimilmente fungendo da percettore di tali somme da girare successivamente almeno in parte ai funzionari pubblici dei quali egli era, a tal fine, il professionista di riferimento".

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