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Milano, la vigilessa frega gli automobilisti: "Vada di là, la telecamera è spenta". Oggi arrivano le multe

Andrea Tempestini
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Milano è la capitale delle multe, non è certo un mistero: la "manina" del sindaco Giuliano Pisapia si è "infilata" senza soluzione di continuità nelle tasche dei guidatori irrispettosi delle leggi. Ma ora è venuto alla luce un caso che farà infuriare i già furibondi abitanti del capoluogo lombardo. Si ritorna ai giorni del vertice euroasiatico dello scorso ottobre, quando a Milano arrivarono oltre 50 capi di Stato e di governo. In piazza Duomo c'erano tiratori scelti, in cielo jet militari, poi le squadre di pronto intervento. Una mastodontica organizzazione. Ma a spese di chi? Una risposta sta arrivando in questi giorni. Per posta. Ad alcuni cittadini. Multati. Fregati - Nei giorni del vertice, Pisapia fece i complimenti ai 1.500 agenti che avevano "lavorato per facilitare lo scorrimento automobilistico". Un lavoro impeccabile? Non proprio. Già, perché come testimoniano diverse raccomandate, il 17 ottobre molte persone avevano parcheggiato fuori dai Bastioni per poter poi riprendere l'auto nel pomeriggio e rientrare a casa senza intasare il centro. Peccato però che in piazza XXV Aprile ci fosse una vigilessa che, al passaggio di una delegazione, decise di deviare il traffico in corso Garibaldi, dove senza il pass da residente non si può transitare. Gli automobilisti facevano notare: "Non possiamo passare in quella via, ci sono le telecamere dell'Aera C". Ma la vigilessa spiegava: "La telecamera è spenta". Tre mesi dopo si è scoperto che era tutto falso, e che quella telecamera, invece, era accesissima. Il prezzo del "tranello"? Novantaquattro euro. Che si sia trattato di incompetenza o malafede è impossibile dirlo. L'unica cosa sicura è l'importo della multa e la furia dei multati.

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