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L' Umbria raddoppia la produzione di olio E cerca il rilancio nella Vigna di Leonardo

Giovanni Ruggiero
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Far conoscere i sapori della propria terra, valorizzare il made in Italy e promuovere le eccellenze enogastronomiche. È l' obiettivo di Confagricoltura Umbria e Assoprol, che non potevano scegliere vetrina migliore di Expo per mettere in tavola le specialità dell' Umbria. Proprio in occasione della chiusura dell' Esposizione Universale, dal 19 ottobre al 31 ottobre, la Confederazione degli agricoltori umbri, in collaborazione con l' associazione olivicoltori, ha allestito un punto vendita di prodotti tipici della Regione in una location d' eccezione, la caffetteria di Casa degli Atellani in corso Magenta 65, a Milano, sede della storica Vigna di Leonardo da Vinci. Tra vini, salumi, confetture e formaggi da poter degustare, conoscere e acquistare, ci sarà anche lui, il vero protagonista e filo conduttore dell' iniziativa: l' olio Dop Umbria 2015. «Non a caso abbiamo voluto coniugare il made in Italy con il genio Leonardesco», spiega Marco Caprai, presidente di Confagricoltura Umbria e imprenditore che ha fatto della qualità di questi prodotti la chiave del suo successo. Nella suggestiva vigna museo scelta come «Fuori Expo», il sindacato agricolo italiano organizzerà visite, incontri B2B, convegni e serate a tema per sponsorizzare l' olio extravergine d' oliva Dop, punta di diamante della produzione Umbra, da sempre scelto dagli italiani (e non solo) per esaltare il sapore di piatti semplici e crudità. Quest' olio, dal carattere tipicamente mediterraneo, arriva a Milano nel periodo di inizio della raccolta delle olive, e arriva «nuovo», confezionato «prima del tempo dai produttori per condire le bruschette di Expo», svela Angela Canale, agronomo Capo Panel di Assoprol Umbria. «Il nostro olio ha una qualità superiore che lo rende un prodotto eccellente da tutelare e valorizzare», sottolinea Fernanda Cecchini, assessore al patrimonio agricolo dell' Umbria, «e la sua rarità qualitativa è confermata anche dal marchio Dop». Per la filiera olivicola umbra, l' anno di Expo sembra essere proprio un anno fortunato. Nulla a che vedere con i 30mila quintali di olio prodotti l' anno scorso, che oggi, a soli pochi mesi dall' inizio della raccolta, sono già raddoppiati a 60mila. «Il segreto sta nei processi di innovazione che creano valore aggiunto alla produzione agricola», dice Caprai, «ma la qualità più alta si deve principalmente ai produttori che hanno impiegato più forze per produrre bene e recuperare». Il settore primario, del resto, è quello che produce i capolavori dell' agricoltura italiana. Quello dell' Umbria è l' olio, una ricchezza che «la rende una terra sempre verde». Alessandra Parla

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