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Cento profughi nell'area Expo a Milano, Maroni contro Giuseppe Sala

Giulio Bucchi
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"Non è stata una mia decisione". Giuseppe Sala sa benissimo che la decisione del prefetto di Milano Alessandro Marangoni di inviare un centinaio di profughi nel campo base di Expo Milano 2015 potrebbe costargli carissimo alle elezioni comunali di giugno. Perché tutto quello che gira intorno a Expo, dai buchi di bilancio al riutilizzo della struttura alla periferia Nord-Ovest di Milano, volente o nolente si riduce sempre alla sua figura, che di Expo è stato commissario e che con Expo ha dato forza alla sua candidatura dentro e fuori il Pd. Maroni: "So di una lettera..." - Ad annunciare l'arrivo dei profughi (la cui accoglienza sarà affidata alla Croce Rossa) è stato il presidente della Regione, il leghista Roberto Maroni, chiarendo comunque la proprio contrarietà per un'opzione giudicata "inaccettabile". Maroni, in particolare, ha contestato il ruolo di Sala: "So di una lettera che sarebbe stata mandata alla società Expo, nella quale si dice che in merito ci sarebbe stato un accordo con l'ex commissario Giuseppe Sala. Se così fosse - ha detto - sarebbe ancora più grave, perché lui non poteva decidere senza coinvolgere il Consiglio di amministrazione e, vista la delicatezza della questione, senza informare il presidente della Regione". Il prefetto: "Scelta autonoma" - Non si è fatta attendere la replica del candidato sindaco di Milano, che ha invitato Maroni a "informarsi prima. Nessuna mia decisione sull'emergenza profughi", ha fatto sapere per poi precisare di aver portato "nel corso del 2015 la richiesta informale della prefettura in Consiglio e che lo stesso Consiglio aveva preferito rinviare qualsiasi decisione sull'utilizzo del cosiddetto Campo Base di Expo. Da quel momento - ha chiarito Sala - non ho più sentito parlare di questo argomento". Da parte sua il prefetto di Milano ha scandito con fermezza che si tratta di una "decisione autonoma" della quale è pronto a prendersi "tutta la responsabilità. Si tratta di dare una accoglienza dignitosa a queste persone - ha sottolineato -. Stiamo valutando questa soluzione perché ci sono condizioni di emergenza che lo consentono. Un centinaio potrebbero arrivare già oggi o domani - ha aggiunto - perché gli arrivi sono continui. Questa è la nostra necessità, poi vedremo, perché il campo ne tiene 500". Marangoni poi ha voluto rassicurare chi, a partire da Maroni, teme che questa decisione possa avere ricadute sul cosiddetto Fast Expo, vale a dire l'insieme delle iniziative ideate per riaccendere il sito rapidamente: "È un'area molto circoscritta - ha spiegato Marangoni - che non ha contatti con l'area Expo".

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