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Vaccino, l'azienda milanese inventa il termometro per conservare il farmaco anti-Covid

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Dino Bondavalli
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I loro strumenti di precisione assicurano la corretta produzione, conservazione e stoccaggio di prodotti farmaceutici e vaccini anti-Covid, garantendo il controllo di temperatura, umidità e pressione differenziale in ogni istante, anche nella delicatissima fase di trasporto. L'affidabilità dei loro strumenti, così come quella del loro laboratorio di taratura, è tale da averne fatto l'azienda leader a livello italiano nel campo della misura dell'umidità e della temperatura.

Ma se l'ambito farmaceutico è senza dubbio quello in cui i prodotti firmati da Ellab si distinguono maggiormente, i campi di applicazione delle loro tecnologie sono molti di più. Nonostante le dimensioni ridotte questa realtà che nella sede di Pero, comune dell'hinterland a due passi dall'area che ha ospitato Expo Milano 2015, occupa una ventina di persone, può infatti contare su un know-how e una rete di collaborazioni maturati in oltre quarant' anni di storia. Fondata nel 1977 come «Fasinternational», nei primi anni di attività l'azienda si specializzò nella produzione di termoregolatori. Poi, con il tempo, ha più volte cambiato pelle, diventando punto di riferimento per i servizi di convalida e taratura in ambito farmaceutico.

 Oggi questa realtà - associata ad Api, l'Associazione Piccole e Medie Industrie - rappresenta un'eccellenza italiana nel panorama europeo. E, anche se da 3 anni è entrata a far parte della galassia del gruppo danese Ellab, di cui ha recentemente sposato il nome, deve la propria posizione alle competenze e alle relazioni consolidate a partire dagli anni Settanta. Tra i suoi clienti ci sono tutti i più importanti gruppi farmaceutici nazionali e internazionali. E anche se i loro nomi sono coperti da rigidi accordi di riservatezza, basta pensare ai prodotti farmaceutici più richiesti in questo momento per immaginare quali possano essere i marchi.

Non a caso, i sistemi dell'azienda meneghina rispondono alle esigenze di realtà le cui produzioni devono rispettare gli standard imposti dall'Aifa, dal Ministero della Salute e dalla Fda, la Food and Drug Administration americana. «Chi produce farmaci all'80% utilizza un sistema di Ellab per verificare che un suo processo funzioni come deve funzionare, cioè in accordo con le normative, ma anche con le esigenze di qualità del prodotto», spiega Alessandra Ferrari, business manager di Ellab. «I nostri prodotti, infatti, verificano che tutti i passaggi che garantiscono la sicurezza dei farmaci, a partire dalla sterilizzazione di quelli iniettabili che avviene in autoclave, si svolgano correttamente, vigilando su parametri essenziali per l'integrità dei medicinali».

Non solo. Un altro campo di applicazione per i sensori, i trasmettitori, i datalogger, gli indicatori di pressione e le altre apparecchiature firmate Ellab è quello alimentare, con molti clienti tra i grandi gruppi internazionali. «Il monitoraggio è essenziale anche in ambito alimentare», conferma Ferrari. «Basti pensare alla pastorizzazione di un omogeneizzato o di un succo di frutta, o all'abbattimento termico per tonno in scatola, piatti pronti a base di pesce e birra». Ma i campi di applicazione delle tecnologie dell'azienda non si esauriscono qui. «I nostri sistemi vengono utilizzati per il monitoraggio degli ambienti di lavoro», spiega la manager «e per la supervisione dei processi di produzione e di laboratorio anche nell'industria aeronautica, chimica e termoelettrica». Settori nei quali «siamo conosciuti per essere partner a 360 gradi, per cui chi si rivolge a noi sa che troverà le migliori soluzioni in termini di strumentazione e di servizio» prosegue Ferrari.

Un discorso che vale anche per i servizi di taratura, per i quali Ellab ha la certificazione di Accredia (Ente Italiano di Accreditamento), e che aiuta a spiegare perché i mercati di riferimento siano quello nazionale, e due mercati di prossimità come quello svizzero e quello maltese. È qui che Ellab si è imposta come leader nonostante la competizione con grossi gruppi multinazionali e piccole realtà iper specialistiche. E a registrare dati molto positivi anche nel 2020, grazie a una flessibilità che non teme la concorrenza.

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