Divisi al voto

Milano, Beppe Sala rompe con i Cinquestelle: esplode l'alleanza in vista delle elezioni comunali

Miriam Romano

Negli ultimi mesi il sindaco Sala non si era mai sbilanciato troppo sulla possibilità di allearsi con il Movimento 5stelle per la corsa alle elezioni comunali di questo autunno. Fino a ieri, quando il sindaco uscente, interpellato dai giornalisti, ha dichiarato che il centrosinistra e i grillini prenderanno direzioni diverse alle amministrative. «Ne stiamo discutendo anche amichevolmente, però riteniamo che sia meglio fare due proposte perché in questi anni è stata anche diversa la proposta dell'idea di città», ha spiegato, precisando che si tratta di una scelta di «entrambi i lati».

 «Io sono stato tra i primi a dire di porre attenzione a quello che i Cinquestelle stavano facendo e sono stato tra i primi a dire che era giusto a livello di governo stare insieme con i Cinquestelle, però poi le realtà locali sono realtà locali, quindi io cercherò di interpretare al meglio le esigenze di Milano» e con il Movimento 5 Stelle «credo si sia d'accordo di portare ciascuno la propria proposta che è una proposta non in continuità perché la pandemia ci ha portato anche a dover cambiare le nostre proposte», ha poi ribadito il sindaco.

L'ipotesi di accordo tra Pd e 5stelle alle elezioni amministrative non sembrava del tutto campata in aria: anzi, è rimasta in campo per settimane, anche perché l'alleanza nazionale dei due partiti a sostegno del governo Draghi ha messo sul tavolo la possibilità di replicare accordi anche a livello locale. Il segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, si è sempre espresso a favore di alleanze per le comunali, da valutare caso per caso. Al contrario gli esponenti dem di Milano sono sempre stati restii. Gianluca Corrado, consigliere comunale del Movimento 5stelle, aveva invece aperto alla possibilità di allearsi e l'ipotesi sembrava essere caldeggiata anche dall'ex vice ministro grillino Stefano Buffagni, con cui il sindaco non ha mai nascosto di avere un dialogo molto frequente. La coalizione a sostegno di Sala, proprio sull'ipotesi di un accordo con i 5stelle, aveva iniziato a manifestare segni di insofferenza e ad andare in fibrillazione. Un 'no' netto alla alleanza con Grillo era arrivato dagli esponenti 'civici' (da Franco D'Alfonso di Alleanza Civica, a Sergio Scalpelli, promotore di una lista liberal-democratica, a Italia Viva). Mentre a favorevole all'accordo si era detta la lista Milano Unita, di cui fa parte l'assessore all'Edilizia scolastica Paolo Limonta.

Il ritiro alla candidatura a sindaco per il centrodestra annunciato da Gabriele Albertini nei giorni scorsi potrebbe aver condizionato la scelta di Sala di correre senza i grillini e aver accelerato lo sganciamento dai Cinquestelle. In base all'ultimo sondaggio di Eumetra Albertini avrebbe potuto battere l'attuale primo cittadino con uno scarto di tre punti percentuali. Senza l'ex sindaco in campo, la corsa a Palazzo Marino di Beppe Sala si preannuncerebbe in discesa. «Non so se Albertini ci possa ripensare, mi sembra abbia detto delle parole abbastanza decise. Da quanto lo conosco credo che si sia espresso in questo modo, ha avuto tanto tempo per pensarci e abbia preso una decisione definitiva. Rimane il fatto che, come stamattina, faccio la mia parte: vado avanti per la mia strada e porto la mia proposta ai miei concittadini. Sento che mi devo preoccupare più del senso della mia proposta che del candidato rivale, onestamente», ha detto ieri Sala. In merito al sondaggio che lo darebbe 'perdente' contro Albertini, il sindaco ha preferito non esprimersi: «È difficile commentare i sondaggi perché ce ne sono veramente tanti».